Al corto di Francesco Di Leva il XV International Journalism & Arts Award Gino Votano

Giornalisti Italia a Venezia premia “Malamenti”

Francesco Votano e Francesco Di Leva (a destra) al Lido di Venezia

Francesco Votano e Francesco Di Leva (a destra) al Lido di Venezia

VENEZIA – È “Malamenti” di Francesco Di Leva il miglior film del Mediterraneo – XV International Journalism & Arts Award “Gino Votano” consegnato alla Villa degli Autori Venice Days al Lido di Venezia, nell’ambito della rassegna di premi collaterali della 74ª Mostra del Cinema, dall’associazione culturale Teatro del Mediterraneo e dal quotidiano Giornalisti Italia, insieme all’Unione Nazionale Cronisti Italiani e con il patrocinio del Consiglio Regionale della Calabria.
Il film, prodotto da TerraNera e Parallelo 41, é interpretato da Francesco Di Leva e Ciro Petrone, che ne sono i protagonisti, ma con loro ci sono anche Sergio Rubini e Nicola Di Pinto. Girato all’Asinara, dove Falcone e Borsellino hanno lavorato agli atti del maxiprocesso, «è dedicato proprio a loro, a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, – ha dichiarato Di Leva ritirando il premio –  e a tutte quelle persone che, come me, combattono quotidianamente questa prepotenza da parte di esseri umani».
Il “corto” racconta la storia di due giovani camorristi napoletani che, come si legge nelle storie delle procure, uccidono per un delirio di onni/im-potenza. Una storia che centra il dramma delle periferie abbandonate e l’isolamento dei giovani. Così emerge dalla lettura degli interrogatori di killer e pentiti.
Il film é stato premiato “per avere denunciato con ironia, ritmo e uno humor nero – questa la motivazione – le radici dei malesseri delle periferie mediterranee, dal fanatismo alla mania di protagonismo della nostra società fino al delirio della violenza delle mafie come strumento di morte e patologia della sopravvivenza. Il tutto con la tecnologia del cellulare e con gli sfondi della macchia e dei paesaggi, flora e fauna del Mediterraneo”.
Perchè «Francesco e Ciro soldi non ne hanno – ci ha tenuto a dire il giornalista Francesco Votano, nel consegnare il riconoscimento – eppure sono riusciti a produrre un lavoro davvero bello, non solo per i contenuti, ma anche dal punto di vista estetico. E lo hanno fatto semplicemente grazie ad un’applicazione sul cellulare».
Il regista e autore Francesco Di Leva, protagonista di tanti film sulla criminalità organizzata campana, adesso sta lavorando ad un progetto di recupero sociale a San Giovanni a Teduccio – l’associazione che ha fondato si chiama, non a caso, “Terra Nera” – dove ha aperto un teatro in cui promuove laboratori e stage per i ragazzi della periferia campana.
«Abbiamo istituito – raccontano con orgoglio e ironia Francesco e Ciro – il pizzo culturale: tutti i negozianti della zona da circa 4 anni ci aiutano pagandoci i manifesti degli spettacoli che allestiamo a teatro, ospitano gli artisti a cena nei loro alberghi e ristoranti: queste sono le nostre “tangenti”!».
Per il vincitore del Premio, un’incisione unica, fatta esclusivamente per l’occasione: un’acquaforte dell’artista Marta Spagnoli dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. A consegnarla all’attore e regista campano, insieme a Francesco Votano, membro di giunta dell’Unci, l’Unione Nazionale Cronisti Italiani e presidente dell’associazione Teatro del Mediterraneo, è stato Paolo Micalizzi, decano dei critici cinematografici alla Mostra di Venezia e direttore della rivista “Carte di Cinema”. (giornalistitalia.it)

Da sinistra: Paolo Micalizzi, Francesco Votano, Francesco Di Leva e Ciro Petrone

Da sinistra: Paolo Micalizzi, Francesco Votano, Francesco Di Leva e Ciro Petrone

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