ROMA – Titolo di testa: «Nasce “Giornalisti Italia”, gli orizzonti si allargano». Occhiello: “Debutta a Roma il nuovo quotidiano on line dedicato al mondo dell’informazione”. Era il 23 marzo 2014.
Dieci anni esatti. Dieci anni di storia repubblicana, dieci anni di vita vissuta, dieci anni di cambiamenti, di certezze, di dubbi, di frammentazioni, di progetti, di innovazione e di sconfitte.
Dieci anni di sviluppo reale e di sogni irrealizzati, dieci anni di promesse, di speranze, di avvenimenti, di eventi, di manifestazioni e di dibattiti, ma anche dieci anni di scontri, di conflitti, di incomprensioni e di suggestioni le più disparate.
Dieci anni in cui è cambiato tutto nella nostra professione e negli istituti di categoria: dalla pesante crisi editoriale che continua a falciare le aziende del cartaceo al passaggio della gestione principale dell’Inpgi all’Inps, il 1° luglio 2022, al pluralismo sindacale tra i giornalisti che, dopo 114 anni di sindacato unico, il 28 luglio 2022 ha salutato la nascita della Figec Cisal, il nuovo sindacato unitario dei giornalisti e degli operatori dell’informazione e della comunicazione.
Dieci anni in cui compare prepotentemente all’orizzonte lo spettro – bene o male lo diranno gli altri – dell’Intelligenza Artificiale. Dieci anni di congressi, di analisi, di dossier, di prove d’autore, di interviste, di inchieste, alcune vere altre montate ad arte.
Dieci anni di tragedie in mare, con il Mediterraneo tomba dell’immigrazione clandestina, dieci anni in cui l’Europa ritrova se stessa, dieci anni in cui i giovani fanno i conti con la realtà della guerra, dieci anni di industrie chiuse, di migliaia di ragazzi senza lavoro.
Dieci anni di recessione e di cervelli in fuga, dieci anni di male oscuro, coda infinita di una pandemia che ci ha isolato dal resto del mondo per troppo tempo inutile.
Dieci anni di storie diverse, personali, private, pubbliche. La Costituzione rimessa in gioco, la Repubblica che si interroga su sé stessa, chi c’era prima non c’è più oggi, giornali che chiudono, altri riaprono, ma la crisi di sistema è iconica e irreversibile.
Tutto questo è “Giornalistitalia”, il racconto attento e quotidiano di cosa è accaduto in dieci anni della nostra vita, soprattutto della nostra condizione di giornalisti e comunicatori, perché è il nostro mondo oggi che è cambiato di più rispetto a tutto il resto.
Dieci anni in cui il giornale non ci ha mai lasciati soli, anzi ci ha accompagnato nel nostro lavoro, ci ha informato delle novità legate al nostro mondo, ci ha raccontato i successi di molti e le sconfitte di altri, ha anche dato spazio alla preghiera per quelli che se ne vanno per sempre.
Dieci anni di vita per un giornale sono, in realtà, molti di più, perché sono il racconto di dieci anni di vita di migliaia di persone che in qualche modo hanno avuto a che fare con il nostro mondo e il nostro mestiere.
Dieci anni di battaglie per la difesa della dignità umana e professionale, di informazione di servizio, voce ai senza voce; dieci anni di battaglie vinte, con importanti riconoscimenti anche a livello internazionale; dieci anni di vittorie a favore dei giornalisti, soprattutto quelli meno garantiti o non garantiti affatto, sfruttati, maltrattati e minacciati; dieci anni di denunce contro bandi di concorso “su misura” bloccati e fatti rettificare nel rispetto della trasparenza e della meritocrazia; dieci anni di patrocini per la promozione di iniziative nazionali e internazionali non solo a tutela della professione giornalistica, ma anche a sostegno delle campagne per il sociale e il diritto alla salute e al lavoro.
È questa la vera magia di ogni foglio che si pubblica o che va in rete. Credo che all’inizio di questa avventura neanche Carlo Parisi, che ne era, e ne è ancora il direttore responsabile, e la stessa Nicoletta Giorgetti, che di Giornalisti Italia è stata cofondatrice e la vera macchina organizzativa del giornale – nulla accadeva che lei non leggesse o approvasse –, ne fossero perfettamente coscienti.
Il debutto avvenne a Roma il 25 marzo 2014, alle 18.30, in una gremita “Sala Azzurra” della Fnsi, in Corso Vittorio Emanuele 349, un altro pezzo di storia che non esiste più, considerato che il vecchio sindacato alla fine del 2023 ha traslocato.
A tenere a battesimo Giornalisti Italia, con tanto di servizio della Rai e lanci sulle principali agenzie di stampa, i vertici al gran completo della Fnsi: il segretario generale Franco Siddi, il presidente Giovanni Rossi, il presidente emerito della Fnsi e dell’Ordine dei giornalisti Lorenzo Del Boca e il decano dei pubblicisti italiani Gino Falleri, oltre naturalmente a Carlo Parisi, all’epoca vicesegretario e dal 20 ottobre 2015 al 1° luglio 2020 segretario generale aggiunto della Fnsi. Parisi oggi è il segretario generale della Figec Cisal e Lorenzo Del Boca ne è il presidente.
Quel 25 marzo 2014 Carlo Parisi e Nicoletta Giorgetti erano pienamente soddisfatti della copertura mediatica riservata dai colleghi all’evento, ma non avrebbero certo potuto immaginare che Giornalisti Italia sarebbe diventato un punto di riferimento del settore. Nell’editoriale che annunciava la nascita di Giornalisti Italia, comunque, c’era già tutto. C’era la loro anima e la loro filosofia di vita, la loro mission e la loro voglia di “cambiare il mondo”: «L’informazione, costantemente aggiornata con le ultime notizie dall’Italia e dall’estero, per chi fa informazione. Nella convinzione che, oggi più che mai, chi ha la fortuna o il coraggio di continuare a fare questo mestiere, per poter informare gli altri, debba innanzitutto essere informato».
Poi è venuto tutto il resto, con una Nicoletta Giorgetti che è diventata una vera e propria macchina da guerra, pensante e operativa ad un tempo, e se Carlo Parisi era fuori per i suoi ruoli pubblici, lei era al desk a macinare notizie, a scrivere note su note, a passare comunicati che intanto arrivavano al giornale da tutta Italia e dall’estero. Per essere sempre presenti e competitivi.
Dieci anni di successo, va detto. Dieci anni sono sufficienti per tracciare oggi un bilancio complessivo e, se un bilancio va tracciato, nel caso di questa testata il bilancio è esaltante. Perché Giornalisti Italia ha saputo diventare un punto fermo per tutti noi, ponendosi in molte occasioni come fonte primaria di notizie per il vasto e complicato mondo dell’informazione.
Nicoletta Giorgetti ricorda quella fase e quella stagione come una delle stagioni più belle della sua vita professionale. Lei oggi è cresciuta moltissimo, fa altro, è lontana da Roma, ha lasciato il giornale che aveva fondato con Carlo per dirigere l’Ufficio Stampa della NeroGiardini, l’azienda marchigiana leader nella produzione di calzature, accessori e abbigliamento Made in Italy, ma di quel giornale è rimasta – e lo sarà per sempre – anima, cuore e cervello.
«Giornalisti Italia – ricorda Nicoletta Giorgetti – è nato come quotidiano di informazione per il mondo dell’informazione con la convinzione che, per informare bene, occorre innanzitutto essere informati. Giornalisti Italia ovvero l’informazione, costantemente aggiornata con le ultime notizie dall’Italia e dall’estero, per chi fa informazione. Una grande sfida, la nostra. Che definirei vinta. Se è vero, come è vero, che dopo 10 anni siamo ancora qui. Pur tra mille difficoltà, tempeste, cassandre, e senza avere alle spalle grandi gruppi editoriali o ingenti risorse, ma solo la passione per una professione messa a dura prova da una crisi che ha stravolto il mondo dell’editoria».
– C’è ancora l’orgoglio dell’appartenenza al giornale e al gruppo, mi pare di capire…
«Vedi, era un compito gravoso il nostro, eppure oggi sono in tanti, davvero tanti a riconoscere a questa testata il ruolo, delicato e responsabile, di “presidio della professione”: giornalisti, comunicatori, professionisti dell’informazione e della cultura, editori, istituzioni, semplici lettori che vogliono comprendere bene un settore che può essere presidio di democrazia, ma anche infernale macchina di propaganda. Il giornale dei giornalisti, come lo abbiamo chiamato sin da subito, da quel 25 marzo 2014. Perché questo era e doveva essere. Perché questo è e, mi auguro, continuerà ad essere ancora a lungo».
– Immagino i tanti sacrifici. È così?
«La nostra è la storia di un giornale portato avanti con passione, professionalità, scrupolosità quasi maniacale nel controllo non solo della veridicità delle notizie, ma della scrittura, la bella scrittura che, per ogni giornale, dovrebbe rappresentare un irrinunciabile biglietto da visita.
Un giornale, giornalistitalia.it, che ha visto avvicendarsi, negli anni, una grande squadra: oltre 500 i colleghi che hanno contributo ad animarlo, con il loro determinante lavoro e supporto. Un’esperienza che mi poterò dentro per sempre e, per certi aspetti, unica e irripetibile sotto il profilo professionale. È per questo che ho accettato di raccontare i nostri inizi».
Dieci fa Carlo Parisi diceva le stesse cose. Indimenticabile quel pomeriggio, in una gremita sala di Corso Vittorio Emanuele 349, quando provò a spiegare ai colleghi presenti cosa lui e Nicoletta Giorgetti avevano deciso di fare.
«Vi presentiamo oggi un giornale animato dall’amore per una professione costantemente sotto attacco, consapevoli, ahinoi, che – come ha detto in un’altra occasione il presidente emerito dell’Ordine dei Giornalisti, Lorenzo Del Boca, (firma di punta di Giornalisti Italia, ndr) – “di romantico è rimasto ben poco».
Uno strumento che non intende sostituirsi agli organi d’informazione ufficiali degli istituti di categoria dei giornalisti ma che, al contrario, punta a rafforzarne e veicolarne ulteriormente i messaggi. L’informazione al servizio di chi fa informazione: per noi rappresenta molto più di uno slogan. È, prima di tutto, un dovere, quello cioè di difendere la dignità e il valore dell’informazione, specie in un momento storico in cui la categoria dei giornalisti è sempre più bersaglio di questo o quel potere, che mal digerisce lo scopo primario e insopprimibile del giornalismo. Il diritto-dovere di cronaca, all’insegna di quella libertà di stampa che, pur nel rispetto degli elementari principi etici e deontologici, rappresenta il cardine di ogni società democratica».
«Dieci anni dopo siamo ancora qui», ripete Nicoletta Giorgetti, come se il tempo in realtà non fosse mai passato. Ma dieci anni sono tanti, e tante cose in realtà sono cambiate.
Rimane il ricordo di un’esperienza titanica, allora pareva così, che sopravvive ancora, nonostante tutto, nonostante il tempo e nonostante la vita.
Se posso permettermi, vorrei azzardare un suggerimento: dieci anni sono un bell’inizio per raccontare il giornale al resto del Paese e allora perché non organizzare una bella festa corale, magari in una sede istituzionale degna di un anniversario importante, per ritrovarci ancora una volta tutti insieme, collaboratori vecchi e nuovi, e ripensare al nostro futuro e soprattutto a quello delle generazioni che verranno? Sarebbe bello, sì. Credo che sarebbe bello per tutti noi.
A proposito, auguri Giornalisti Italia e buon compleanno. (giornalistitalia.it)
Pino Nano
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Auguri!
Bravi!
Grande Carlo, felice compleanno a te e a noi
Auguroni, mitico Carlo! A presto!
Bravi! Tanti auguri!
Sempre avanti!
Tanti auguri!
Mito assoluto! Grande Carlo!!!
Tanti auguri!
Bravi!
Complimenti e ad maiora.
Tantissimi auguri di cuore
Grandiosi
Applausi! Lunga vita!
Ottimo. Complimenti
Auguri!
Auguri e complimenti
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Alla grande!
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Forza! Bravi!
Grande Giornale dei Giornalisti!
Bravissimi!!!
Tantissimi auguri. È un anniversario importante ma sono certa che tanti ancora ne festeggerete!
Bravi! Complimenti!
Auguri!!!
Un gran risultato che è anche riconoscimento per tutti noi ma, soprattutto, per il nostro caro Carlo raggiunto da un mio affettuoso, intenso abbraccio.
Top!!! Un grande successo, di Nicoletta e di Carlo. Auguri bellissimi
Applausi! Applausi! Applausi!
Una potenza! Applausi!
Applausi! Una potenza!
Complimenti! Bravi!
Auguriiiii
Congratulazioni! Vita lunga a Giornalisti Italia.
Bravissimi! Un grande applauso per questa grande festa!
Auguri vivissimi, Carlo.
Complimenti Carlo
Complimenti Carlo!
Bravissimi!
Grande Giornalistitalia, grande Carlo Parisi
Felice anniversario al giornale, ai fondatori Carlo Parisi e Nicoletta Giorgetti e anche al mio amico Pino Nano che è l’autore di questo articolo che è storia, costume, attualità. A conferma che Giornalisti Italia non è solo “informazione sul mondo dell’informazione”, ma anche in exemplum di come dovrebbe essere scritto un giornale.
Complimenti!!!
Bravi! Avanti così!
Bravi! Un bocca al lupo!
Complimenti!!!
Tanti applausi!
Bravissimi! Complimenti!
Grazie! Grazie! Grazie!
Felicitazioni!!!
Un traguardo importante, una sfida che continua, un giornale autorevole che rappresenta un punto di riferimento per tutti noi. Buon compleanno Giornalistitalia.it con l’augurio di tantissimi altri anni ricchi di successo. E a Carlo, per la sua ampia visione delle cose e per il suo straordinario impegno, non solo tanti auguri affettuosi ma anche un sentito grazie.
Congratulazioni vivissime!!!
Bravissimi! Avanti tutta!
Bravissimi!!!
Buon compleanno a Giornalistitalia.it, pilastro fondamentale per la nostra professione in questo Paese. Grazie a Carlo e chi ha lavorato assieme a lui in questa splendida sfida. Un forte abbraccio dal Nord Est.
Complimenti Carlo
Congratulazioni, auguri e un immenso grazie! Giornalisti Italia ci racconta e ci sostiene, sempre. Un collante indispensabile, tu Carlo, come anche questa testata coerente e coraggiosa. Ad maiora, semper.
Augurissimi
Congratulazioni Carlo!!
Buon deciso compleanno. Auguri, felicitazioni. Ad maiora semper
Congratulazioni, Carlo!
Bravi!!!
Grandeeee!!!!
Bravissimo Carlo!!! Congratulazioni e tanti tanti auguri!!!
Carlo, sei veramente una macchina da guerra. Ti stimo molto.
Complimenti Carlo, complimenti a tutti! Ed auguri per tanti, tanti altri anni.
Grande! Hai tenacia, istanza e passione… sei tutti noi…
Complimenti e avanti tutta!
Applausi!!!
Buon anniversario e grazie per la costanza e l’impegno profuso nel mantenere e nel mantenerci sempre aggiornati sulla nostra professione.
Felicitazioni vivissime per i primi dieci anni di Giornalisti Italia, un buon servizio per chi opera e vive nel mondo dell’informazione e della comunicazione.