ROMA – Storica firma del terzo contratto nazionale di lavoro giornalistico: l’Uspi-Fnsi che “regola il rapporto di lavoro di natura giornalistica svolto nelle testate periodiche di informazione a diffusione locale, nonché delle testate a diffusione nazionale no profit, pubblicate anche on line, quando non siano collegate con aziende editrici di quotidiani o con gruppi editoriali che rientrano nel campo di applicazione del contratto collettivo Fnsi-Fieg”.
Il contratto esclude dall’applicazione le aziende dell’emittenza radio televisiva e delle telecomunicazioni e le piattaforme digitali definite “over the top” e regola, invece, anche il rapporto di lavoro di natura giornalistica svolto nelle testate on line, che pubblicano prevalentemente notizie locali (trasmesse mediante qualsiasi piattaforma e qualunque sia la loro periodicità), edite da aziende esclusivamente digitali, che non pubblicano quotidiani o periodici nazionali cartacei, né agenzie di stampa e che non siano comunque controllate o collegate con aziende editrici o gruppi editoriali nazionali che rientrano nel campo di applicazione del Contratto Collettivo Fieg-Fnsi”.
A firmare il contratto sono stati il segretario generale dell’Uspi, Francesco Saverio Vetere, il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, i segretari generali aggiunti Carlo Parisi (componente della Commissione assieme ad Alessandra Costante, Mattia Motta e Stefano Tallia) e Anna Del Freo, oltre a tutti i membri di Giunta ed i rappresentanti delle Associazioni Regionali di Stampa presenti nella sala “Walter Tobagi” della Fnsi.
La sottoscrizione del contratto è avvenuta al termine della Giunta Esecutiva e della Consulta delle Associazioni Regionali di Stampa che, alla presenza dei presidenti dell’Inpgi, Marina Macelloni, della Casagit, Daniele Cerrato, e della Fnsi, Giuseppe Giulietti, hanno approvato all’unanimità il contratto che recepisce le indicazioni e i suggerimenti maturati nel corso di un articolato e partecipato dibattito che, negli ultimi mesi, ha impegnato l’apposita Commissione, la Segreteria, la Giunta Esecutiva e le Associazione regionali di Stampa, introduce regole, diritti e tutele per colleghi che fino ad oggi non hanno potuto godere di alcuna forma di garanzia.
Tra le importanti novità, il riconoscimento come lavoro giornalistico di una serie di figure professionali che si sono sviluppate nelle piattaforme digitali e multimediali. Fnsi e Uspi hanno, infatti, concordato che “rientrano tra le mansioni affidabili al redattore web anche quelle del redattore digitale (web editor), che si occupa della buona leggibilità e facilita l’indicizzazione degli articoli sui motori di ricerca; del videomaker e del web imagine editor, che realizza e trasforma immagini (sia foto che video) adattandole alla pubblicazione su internet; del social media e community manager, che veicola i contenuti del giornale attraverso il canale dei differenti social network; dello sviluppatore digitale (web deloveper) che ricerca e sviluppa le soluzioni per incrementare performance e usabilità del sito; del web designer che si occupa del layout e stile grafico dei prodotti editoriali digitali”.
Cinque le qualifiche professionali previste (collaboratore della redazione, praticante, redattore con meno e con più di 24 mesi di attività lavorativa nel settore giornalistico e coordinatore) con minimi contrattuali compresi tra i 1300 e i 1600 euro lordi al mese più tredicesima mensilità e 7 scatti biennali pari al 3% del minimo tabellare. Ai giornalisti contrattualizzati Uspi-Fnsi i contributi previdenziali verranno, naturalmente, versati alla Gestione Principale dell’Inpgi e quelli assistenziali alla Casagit (in un apposito profilo che verrà definito da Uspi, Fnsi e Casagit). Su richiesta, inoltre, i giornalisti potranno aderire al Fondo di Pensione Complementare dei Giornalisti Italiani.
Un contratto rivolto ad un ampio settore della categoria per il quale, finora, garanzie e tutele sono state soltanto un miraggio. Un contratto rivolto non solo alle 3mila testate delle mille aziende Uspi, ma all’universo dell’on line che, bilanciando costo aziendale, diritti e tutele, offre alle aziende uno strumento sostenibile e, soprattutto, rappresenta un atto di giustizia per dare dignità a tanti giornalisti che un contratto non l’hanno mai avuto e forse, senza l’Uspi-Fnsi, non l’avrebbero mai. (giornalistitalia.it)
Ecco una buona notizia. Un atto di pacato ottimismo per reagire con fatti concreti alla crisi dell’industria editoriale. Complimenti