Contro i 7 anni di carcere inflitti ai colleghi di al Jazeera. Interviene anche l’Australia

Giornalisti condannati: a Londra monta la protesta

LondraLONDRA (Regno Unito) – Centinaia di giornalisti si sono riuniti stamane di fronte alla sede della Bbc, nel centro di Londra, per protestare contro la condanna a sette anni di carcere d tre colleghi di Al Jazeera in Egitto, tra cui Peter Greste, pluripremiato reporter australiano che ha lavorato anche per la tv pubblica britannica oltre che per Cnn e Reuters.
E’ stato rispettato un minuto di silenzio e gran parte dei manifestanti aveva un nastro adesivo nero sulla bocca per sottolineare la violazione della libertà di informazione. (Ansa)

Il primo ministro australiano: “Riporteremo a casa Peter Greste”

SIDNEY (Australia) – Il primo ministro australiano, Tony Abbott, ha detto questa mattina che il suo governo si impegnerà per portare a casa, il più rapidamente possibile, il giornalista di al-Jazeera English, Peter Greste, condannato ieri da un tribunale egiziano a sette anni di carcere.
Il reporter australiano era stato arrestato il 29 dicembre scorso insieme ad altri due giornalisti, il canadese egiziano Mohammed Fahmy e l’egiziano Baher Mohammed, con l’accusa di aver sostenuto i Fratelli musulmani che, secondo le autorità, sono un’organizzazione terroristica.
“Siamo tutti scioccati da questo verdetto del tribunale in Egitto” ha detto il primo ministro d’Australia, aggiungendo che chiederà l’intervento sul caso del neo presidente, Abdel-Fattah el-Sissi.
L’Australia oggi ha convocato il console egiziano di Camberra per un’opposizione formale alla condanna del giornalista australiano. Sherif Bedeir Hussein è uscito dopo 30 minuti di colloqui rifiutandosi di parlare con i giornalisti.
L’ambasciatore egiziano, invece, si trova attualmente al Cairo. Nel mentre anche l’Onu ha espresso una profonda preoccupazione per la condanna di questa settimana.
Il portavoce delle Nazioni Unite ha detto che il segretario generale Ban Ki-Moon, ha contestato la condanna a morte di 183 persone così come la condanna dei giornalisti. (La Presse)

I commenti sono chiusi.