ANKARA (Turchia) – La giornalista televisiva turca Sedef Kabas rischia una condanna fino a 5 anni di carcere per avere criticato in un tweet l’affossamento delle indagini sulla tangentopoli turca esploso il 17 dicembre 2013, che coinvolge personalità vicine al partito islamico Akp al potere, riferisce la stampa di Ankara. Il 30 dicembre scorso la donna era stata arrestata e interrogata la polizia le aveva sequestrato computer, tablet e cellulare.
Nel tweet incriminato Kabas aveva scritto il 16 dicembre, dopo l’archiviazione dell’inchiesta dal parte del procuratore capo di Istanbul, “non dimenticate il nome del giudice che ha deciso di non portare avanti le indagini sul 17 dicembre 2013”.
La giornalista rischia una condanna fra 1 e 5 anni di carcere per “minacce” scrive Hurriyet. Dopo l’esplosione della tangentopoli del Bosforo alla fine del 2013 l’allora premier islamico Recep Tayyip Erdogan, oggi presidente, aveva denunciato un “complotto” per rovesciarlo dell’ex-alleato Fetullah Gulen, capo della confraternita islamico Hizmet, e aveva rimosso dall’incarico migliaia di funziponari di polizia e di magistrati, fra cui i responsabili delle inchieste, decapitando procure e comandi di polizia.
Quattro ministri accusati di corruzione erano stati costretti a lasciare il governo. Una commissione del parlamento turco – a maggioranza assoluta Akp – ha deciso di non deferirli alla Corte Suprema, suscitando la collera dell’opposizione. La plenaria della Grande Assemblea turca dovrebbe convalidare domani la decisione. (Ansa)
Sedef Kabas denunciò l’affossamento di indagini su personalità vicine all’Akp