CATANZARO – Davvero incredibile quanto accaduto, sabato scorso, a margine di un convegno tenutosi a Vibo Valentia ed al quale ha partecipato il neoministro agli Affari Regionali, Carmela Lanzetta.
Un giornalista di lunga carriera, dotato oltretutto di una rara mitezza e di una altrettanto rara bonomia, Maurizio Bonanno, si è visto strattonare, dinanzi a numerosi altri colleghi ed a varie persone presenti, dalla scorta del ministro Lanzetta.
Di cosa si era “macchiato” Maurizio Bonanno? Aveva forse “attentato” alla tranquillità della ministra? Era stato insolente con la rappresentante del Governo? Nulla di tutto ciò! Aveva solo rivolto all’ex sindaco di Monasterace, oggi ministro della Repubblica, una innocua domanda sulle più recenti vicende politiche calabresi, ricevendo dalla Lanzetta una non risposta. Aveva dunque, da bravo giornalista, insistito nella domanda mentre il ministro girava i tacchi e si allontanava.
La scorta, più realista del re, ha pensato bene di fermare il “pericolosissimo” giornalista Bonanno intervenendo fisicamente e strattonandolo. Bonanno, che è dotato di rara mitezza e di notevolissimo buon senso, ha addirittura cercato di sminuire l’accaduto, ma vari colleghi presenti hanno giustamente ritenuto di far sapere come fossero andate le cose segnalando la poco edificante vicenda.
Come Ordine dei Giornalisti della Calabria ci permettiamo di ricordare, al ministro dell’Interno Alfano ed a chi si occupa materialmente della protezione dei politici e dei ministri, che le scorte servono a salvaguardare da possibili aggressioni e non dalle domande dei giornalisti. Sui quali, dunque, non è lecito intervenire in modo brusco e senza il dovuto rispetto.
Giuseppe Soluri
Presidente Ordine dei Giornalisti della Calabria