NEW YORK (Usa) – Jeffrey Epstein era un personaggio carismatico, atletico, informale, che si sottoponeva a sedute di yoga nel suo appartamento nell’Upper East Side, conosceva un numero straordinario di personaggi famosi, aveva le foto per provarlo ed era in possesso di una serie di segreti che avrebbero potuto mettere in grave imbarazzo molti di loro.
Lo racconta in un articolo sul New York Times il giornalista e scrittore James Stewart, che incontrò il miliardario, morto sabato in un apparente caso di suicidio in cella, un anno fa nella sua casa di Manhattan. Epstein disse che molti personaggi gli avevano confessato “senza imbarazzo” episodi legati a sesso e uso di droga.
“Mi mostrò – racconta – una parete piena di foto. Ne indicò una in cui c’era un uomo con abiti arabi. Era Mohammed bin Salman, il principe ereditario dell’Arabia Saudita”. In un’altra stanza c’erano altre foto di Epstein ritratto con il presidente Bill Clinton, Woody Allen e altre celebrità. “Disse che criminalizzare il sesso con ragazze teenager era un’aberrazione culturale e che anticamente era accettato”.
Epstein gli aveva smontato l’idea che quelli della Silicon Valley fossero solo ossessionati dal lavoro: “Erano edonisti e consumatori regolari di droghe. Mi disse che aveva visto personaggi di rilievo assumere droga e fare sesso”. Pochi giorni dopo l’incontro, Epstein aveva invitato il giornalista a cena per ben due volte, una con Woody Allen, e un’altra con l’ex consigliere personale di Trump, Steve Bannon, ma in entrambi i casi Stewart non era andato.
Pochi mesi dopo il finanziere, che era un ammiratore del giornalista, gli aveva chiesto se fosse stato disponibile a scrivere la sua autobiografia. Anche in quel caso, Stewart aveva opposto un rifiuto. “Adesso – scrive – dopo quello che è successo, mi chiedo: che cosa mi avrebbe potuto raccontare?”. (agi)