DNIPROPETROVS’K (Ucraina) – Il giornalista Sergej Dolgov, rapito il 18 giugno scorso a Mariupol, nella regione ucraina di Donetsk, è stato rapito, torturato e ucciso dalle forze paramilitari del battaglione “Dnepr-1”.
A rendere nota la notizia è “La Voce della Russia”, riferendo la testimonianza di Kostantin Dolgov, co-presidente del Fronte Popolare della Novorossia.
Sergej Dolgov, redattore capo del quotidiano Vestnik Priazovya “Hochu v Cccp” (“Voglio l’Urss”), dopo il rapimento è stato trasferito a Kiev ed è deceduto a causa delle torture che avrebbe subito nel corso di un interrogatorio. Il suo corpo sarebbe stato successivamente occultato e fatto ritrovare in un parco vicino a Dnepropetrovsk, in Ucraina orientale.
Konstantin Dolgov ha denunciato che vengono, così, smentite le posizioni ufficiali delle forze di sicurezza di Mariupol, fedeli alle autorità centrali, che rassicuravano l’opinione pubblica sulle buone condizioni del giornalista.
“Sergej Dolgov – sottolinea La Voce della Russia – era contrario al nuovo governo ucraino, salito al potere dopo il colpo di stato di febbraio, e questa posizione la esprimeva nei suoi articoli fortemente critici”.
Sergej Dolgov era redattore capo del quotidiano “Hochu v Cccp” (“Voglio l’Urss”)