IMPERIA – C’è un esposto – l’ennesimo, per la verità, sul caso – presentato dal giornalista Pasquale Ragone alla base della decisione della Procura di Imperia di aprire un nuovo fascicolo sulla morte di Luigi Tenco, il cantautore trovato morto il 27 gennaio del 1967 all’Hotel Savoy di Sanremo dopo che la sua canzone era stata eliminata dal Festival. Mettendo in dubbio l’ipotesi del suicidio, come dimostrato dall’iter giudiziario, Ragone chiede la verifica dell’accertamento balistico.
“Dalle conclusioni delle tre consulenze – si legge nell’esposto – emerge che la pistola di Luigi Tenco (con la quale quest’ultimo avrebbe compiuto il suicidio) non sparò alcun colpo nè fu mai ritrovata sulla scena dell’evento, che sulle mani di Luigi Tenco non sono state trovate particelle trimelliche in seguito allo Stub effettuato, decretando che quindi non fu Tenco a premere il grilletto, il biglietto a firma di Luigi Tenco agli atti dell’inchiesta non fu ritrovato sulla scena dell’evento e presenta elementi importanti che non lo collocano nella casistica degli scritti tipici dei suicidi”.
Scettico il procuratore Giuseppe Geremia, che afferma: “Premesso che si tratta di una questione già affrontata in passato, non credo che si possa arrivare a nuovi sviluppi, anche perché le questioni balistiche si riferiscono sempre al bersaglio, che in questo caso è sepolto già da tempo. Comunque sia, valuteremo questo esposto, per valutare se ci sono elementi per nuove indagini”.
Lo stesso magistrato ha già fatto sapere che non sussistono gli estremi per una nuova riesumazione della salma del cantautore, come avvenuto nel 2006.
Aperto un fascicolo dopo l’esposto di Pasquale Ragone che dubita sul suicidio