BAKU (Azerbaijan) – È il giornalista Seymour Khaziyev l’ultima vittima della repressione ordinata dal governo azero contro i media. Al termine di un processo farsa, il giornalista del quotidiano di opposizione Azadlig, in custodia cautelare da cinque mesi, è stato, infatti, condannato a cinque anni di reclusione con l’accusa di teppismo aggravato.
Khaziyev conduce anche il programma televisivo “Azerbaycan Saati”, fortemente critico nei confronti del governo.
Reporters sans frontières giudica assurda la sentenza e le sue tragiche conseguenze ricordando che Khaziyev è stato arrestato il 29 agosto scorso per essersi difeso dall’improvviso attacco di uno sconosciuto, Maherram Hasanov, arrestato per teppismo cinque giorni più tardi.
Al processo, caratterizzato dalla mancanza di prove e da numerosi errori procedurali, l’accusa ha chiesto sei anni di reclusione per il giornalista e nove mesi per il suo aggressore, ridotti a sei dal giudice.
Prima della sentenza, Seymour Khaziyev ha accusato il presidente Ilham Aliyev e il capo di stato maggiore Ramiz Mehdyev di aver ordinato il suo arresto. Il 19 gennaio scorso, il giornalista aveva inviato una lettera al leader indipendente dell’Azerbaijan, Khadija Ismayilova, arrestata il 5 dicembre e detenuta in una cella a pochi metri dalla sua.
L’ultima vittima della repressione ordinata dal governo azero contro i media