KARACHI (Pakistan) – Hamid Mir, 47 anni, uno dei più noti anchorman del canale televisivo privato pachistano “Geo Tv”, è stato ferito a colpi di pistola a Karachi. L’agguato gli è stato teso mentre, a bordo della propria autovettura, aveva appena lasciato l’aeroporto, nel quale era appena sbarcato, per raggiungere la redazione dell’emittente televisiva.
Sul ponte Natha Khan l’autovettura del giornalista, dopo un breve inseguimento, è stata affiancata da alcuni sconosciuti in auto e moto che hanno iniziato a sparare. Raggiunto da tre proiettili, è stato immediatamente sottoposto ad intervento chirurgico e dovrebbe essere fuori pericolo, anche se le sue condizioni permangono gravi.
Hamid Mir, che negli ultimi tempi era stato oggetto di numerose azioni intimidatorie da parte di gruppi estremisti, è stato il primo giornalista riuscito ad intervistare Osama Bin Laden dopo l’attentato dell’11 settembre.
Nel 2012 i talebani pakistani hanno tentato di uccidere Mir piazzando mezzo chilo di esplosivo sotto l’autovettura, che aveva parcheggiato davanti alla propria abitazione nella capitale Islamabad, e solo grazie al mancato funzionamento del telecomando è riuscito a scampare all’attentato.
Il Pakistan è uno dei paesi più pericolosi per gli operatori dell’informazione, tant’è che nel 2013 sono stati uccisi cinque giornalisti allungando la lunga scia di sangue che, dall’inizio del 1999, conta oltre cinquanta omicidi, quasi tutti rimasti irrisolti.
Il primo ministro Nawaz Sharif, nel condannare fermamente l’episodio, ha ricordato gli sforzi che da qualche mese il governo pakistano ha intensificato per proteggere i giornalisti. Di tutt’altro avviso il fratello di Mir, che getta ombre sinistre sull’agenzia di intelligence “Inter- Services Intelligence”. A suo giudizio Hamid avrebbe, infatti, recentemente riferito a familiari e colleghi di aver ricevuto minacce dall’Isi a causa delle sue opinioni politiche.
E’ stato il primo ad intervistare Osama Bin Laden dopo l‘attentato dell’11 settembre