Carlotta Dazzi, in vacanza a Pserimos, ha salvato 45 persone: “Europa dove sei?”

Giornalista di Milano soccorre migranti in Grecia

Carlotta Dazzi porta in salvo un bimbo profugo in Grecia

Carlotta Dazzi porta in salvo un bimbo profugo in Grecia

ATENE (Grecia) – Era vacanza con la famiglia in barca in Grecia nell’isoletta di Pserimos, quando ha sentito delle urla di bambini. Si trattava di migranti siriani arrivati con un gommone sugli scogli: circa 45 persone, di cui 11 bambini di meno di un anno. Alle quattro dell’8 agosto, Carlotta Dazzi, giornalista milanese, nonostante il buio, ha quindi portato i migranti in sicurezza in spiaggia.
“Non era un naufragio”, racconta. “Ci siamo avvicinati per farli arrivare in spiaggia in modo sicuro”, aggiunge spiegando di aver fatto da traduttrice, di aver spiegato loro dov’erano perché pensavano di essere nella vicina Kos, di aver dato loro qualcosa da bere e da mangiare. Quello che normalmente fa a Milano in Stazione, dove presta attività di volontariato proprio con i profughi.
È stata proprio Carlotta Dazzi a raccontare il salvataggio sul suo profilo Facebook, spiegando di queste persone “sbattute sugli scogli nel cuore della notte davanti alla nostra barchetta su un gommone stramarcio. Urla, pianti, paura che si palpava nell’aria e alla cieca”.
“Pensavano di essere a Kos e si stavano arrampicando impauriti su una montagna di pietre altissima – ha aggiunto –. Dopo un po’ di richiami a suon di ‘yalla yalla e siamo italiani fidatevi’ siamo riusciti a farli scendere e a portare tutti in salvo sulla spiaggia per poi scortarli a piedi in paese e aiutarli a orientarsi, tirare il fiato, asciugare i bimbi e parlare col capitano del ferry diretto a Kalimnos speriamo verso l’inizio di una vita migliore. Non riesco a pensare ad altro che a loro… E a sentirmi sempre troppo impotente di fronte alla tragedia dei profughi”.
“Tutte le isole da mesi sono in emergenza, come il Sud Italia, e nessuno fa niente”, dice ancora, raccontando di aver fatto lei stessa un altro avvistamento l’8 agosto, cosa successa anche ad altri suoi amici su altre barche.
“Ogni giorno arriva un migliaio di profughi, che spendono 1.300” per il loro viaggio, più o meno quanto costa una vacanza in Grecia, lo fanno dopo aver passato a volte più di un anno “in campi profughi, veri campi di concentramento e l’Europa non fa niente”.
“Stare qua in vacanza non ha senso”, osserva dalla Grecia dove si trova ancora. “Per favore, scrivetelo che ci vogliono dei corridoi umanitari” chiede.
“Quello che ho visto e continuo a vedere – ha scritto su Facebook – è la dignità e il cuore di un popolo che dà uno schiaffo morale all’indifferenza della quasi totalità del mondo. Europa dove sei?”. (RaiNews)

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