BRUXELLES (Belgio) – Pubblicato dal Parlamento europeo l’invito a presentare proposte per il “Premio Daphne Caruana Galizia per il giornalismo”. Il Premio vuole essere un riconoscimento annuale per il giornalismo d’eccellenza che promuove e difende i principi e i valori fondamentali dell’Unione europea, quali dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, Stato di diritto e diritti umani.
Possono partecipare giornalisti o team di giornalisti di qualsiasi nazionalità, presentando inchieste approfondite pubblicate o trasmesse da mezzi di comunicazione con sede in uno dei 27 Stati membri dell’Unione. I giornalisti possono presentare online i loro articoli solo all’indirizzo: https://daphnejournalismprize.eu/
Il vincitore verrà scelto da una giuria indipendente, composta da rappresentanti della stampa e della società civile dei 27 Paesi dell’UE e da rappresentanti delle principali associazioni dei giornalisti europee.
La cerimonia di premiazione si terrà ogni anno intorno al 16 ottobre, anniversario dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia. Nel 2021 la cerimonia di premiazione si terrà giovedì 14 ottobre nella sede del Parlamento europeo, a Bruxelles.
Il Premio, e i 20.000 euro assegnati al vincitore, dimostrano «il convinto sostegno del Parlamento al giornalismo investigativo e l’importanza di una stampa libera».
Vale la pena ricordare che, in una risoluzione approvata nel maggio 2018, i deputati hanno invitato i paesi dell’Ue a garantire adeguati finanziamenti pubblici e a promuovere media pluralisti, indipendenti e liberi. (giornalistitalia.it)
Chi era Daphne Caruana Galizia?
Daphne Caruana Galizia era una giornalista maltese, oltre che una blogger e un’attivista contro la corruzione. Nel suo lavoro, ha riferito ampiamente di corruzione, di riciclaggio di proventi illeciti, di crimine organizzato, della compravendita di passaporti per acquisire la cittadinanza maltese e dei legami del governo dell’isola con lo scandalo dei Panama Papers.
È stata vittima di vessazioni e minacce, culminate nell’esplosione di una bomba nascosta nella sua auto che ha posto fine alla sua vita il 16 ottobre 2017.
Il clamore e le proteste su come le autorità competenti hanno gestito le indagini relative al suo omicidio hanno portato il primo ministro Joseph Muscat a dimettersi dall’incarico.
Critico sulle mancanze delle indagini, a dicembre 2019 il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione europea di prendere provvedimenti. (giornalistitalia.it)