ROMA – Scivolamento della professione verso la precarizzazione, gender gap e barriere all’ingresso per le nuove generazioni: queste alcune tra le principali criticità che emergono dall’Osservatorio sul giornalismo, l’approfondimento sullo “stato di salute” del giornalismo in Italia, realizzato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) e presentato oggi presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani alla presenza, tra gli altri, del presidente del Senato, Pietro Grasso e del presidente dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani.
Partendo dal profilo socio-demografico dei giornalisti intervistati (in totale 2.439), il rapporto, giunto alla sua seconda edizione, fotografa ogni componente della professione giornalistica in Italia, approfondendo una serie di tematiche legate alla condizione professionale e all’evoluzione della professione, alle nuove competenze digitali e alle principali criticità riscontrate nello svolgimento dell’attività.
Nello specifico, l’universo dei giornalisti attivi nel nostro Paese, “ampio ma in costante diminuzione nel corso dell’ultimo decennio”, è caratterizzato, rileva il rapporto, da un “marcato invecchiamento”, soprattutto tra i giornalisti dipendenti ma sempre di più anche tra i liberi professionisti e i parasubordinati, da “significative barriere all’ingresso per i più giovani e da un generale gender gap”, sia negli aspetti “puramente remunerativi”, sia nel “transito verticale dalle posizioni inferiori fino ai vertici della professione”.
L’analisi, presentata dal direttore del servizio economico-statistico dell’Agcom, Marco Delmastro, e alla cui realizzazione hanno contribuito tutte le componenti della professione giornalistica (tra gli altri, Ordine dei Giornalisti, Inpgi, Fnsi, Usigrai, Usgf, Ossigeno per l’informazione, Articolo21), rileva nel settore giornalistico un’“evidenza tipica del mercato del lavoro italiano”: una dinamica “insider-outsider” che vede nell’età e nella tipologia contrattuale un “fattore discriminante”.
Lo studio denota, inoltre, come negli ultimi quindici anni si sia assistito ad un “significativo aumento delle fasce reddituali più basse”, fatto che testimonia la presenza di una “parte crescente di soggetti che esercitano la professione di giornalista in modo parziale e precario”: questo rimarca una “crisi strutturale di settore che coinvolge tutti i mezzi a contenuto editoriale”.
Il rapporto, poi, indica come le criticità di natura economica, “data l’elevata precarietà nonché i notevoli rischi occupazionali”, costituiscano di gran lunga quelle più sentite. Risultano anche molto diffuse le diverse “forme di intimidazione” rivolte alla categoria, sia di “origine criminale”, sia “derivanti da abusi dell’azione processuale, comportando potenzialmente un effetto dissuasivo sull’esercizio della professione giornalistica e sulla libertà d’informazione”.
Alla tavola rotonda, moderata dal giornalista Rai Paolo Corsini, hanno partecipato il commissario Agcom, Mario Morcellini, il direttore dell’“Huffington Post”, Lucia Annunziata, il direttore de “Il Messaggero”, Virman Cusenza, il presidente della Stampa Estera in Italia, Philip Willan, la giornalista de “La Repubblica”, Federica Angeli e il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Paola Spadari. (agi)
GRASSO: “CON 5MILA EURO ALL’ANNO NON C’È DIGNITA’ NÈ LIBERTA’”
ROMA – «La prima spinta di chi sceglie di raccontare agli altri la realtà è sicuramente la passione, ma anche la più virtuosa delle attività lavorative necessita di retribuzioni che possano garantire una vita decorosa. Il 40% degli oltre 35.000 giornalisti attivi in Italia, per lo più under 35, produce annualmente un reddito inferiore ai 5000 euro: se si guadagna così poco significa che il tema della precarizzazione e della dignità di questa professione impone riflessioni e azioni non più procrastinabili». Lo ha affermato il presidente del Senato, Pietro Grasso, nel corso della presentazione del rapporto “Osservatorio sul giornalismo 2016” dell’AgCom.
«Rischiamo di dimenticare quanto sia importante che i giornalisti siano liberi e indipendenti. Esserlo, d’altra parte, espone a rischi di cui non dobbiamo sottovalutare l’entità. Il mio passato professionale e la mia attuale funzione mi hanno fatto conoscere da vicino le troppe storie di donne e uomini che subiscono minacce, intimidazioni, aggressioni e delegittimazioni proprio per il loro rigore professionale e la loro passione. Ognuno di loro paga un prezzo altissimo per dare un essenziale contributo a tutti noi. Non possiamo rimanere indifferenti, non dobbiamo lasciarli soli».
È la voce di Pietro Grasso quella che ricorda come «noi abbiamo bisogno della loro voce, loro del nostro abbraccio e del nostro sostegno concreto e ideale».
«Quando Luca Salici ha promosso una petizione perché si riconoscesse una pensione a Riccardo Orioles, che fondò insieme a Pippo Fava “I Siciliani”, ho immediatamente sostenuto quella proposta, che ha poi incontrato il favore di istituzioni e cittadini, tutti consapevoli del grande ruolo che Orioles ha giocato nel pungolare la coscienza del nostro Paese», ricorda il presidente del Senato nel corso della presentazione del rapporto “Osservatorio sul giornalismo 2016” dell’AgCom.
La seconda carica dello Stato manifesta il proprio apprezzamento per il riconoscimento dei benefici della Legge Bacchelli e, più in generale, esorta a lavorare a «prospettive di lungo termine su due fronti: da un lato per garantire alla professione la sua libertà e la sua dignità, dall’altro sul piano culturale, perché la democrazia ha bisogno di cittadini che non siano semplicemente alla ricerca di una curiosità o di uno slogan ma di una visione originale e approfondita della realtà». (agi)
AGENZIE DI STAMPA, GRASSO: “AUSPICO UNA SOLUZIONE CONDIVISA”
ROMA – «È necessario trovare una soluzione che tuteli i livelli occupazionali, il pluralismo e che, contemporaneamente, riordini questo settore: mi auguro che il necessario confronto tra le parti conduca a soluzioni condivise e soddisfacenti per tutti».
Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso – nel suo intervento alla presentazione del rapporto “Osservatorio sul giornalismo 2016” dell’AgCom – ricordando la «forte tensione tra le agenzie di stampa e il Governo sul rinnovo dei contratti dei servizi di abbonamento della Pubblica Amministrazione, una tensione che ha condotto sabato scorso allo sciopero generale dei sindacati dei giornalisti dell’informazione primaria». (agi)