ROMA – “Il 25 aprile non è una semplice giornata del ricordo di ciò che abbiamo vissuto e di ciò che è stato fatto per riconquistare la nostra libertà. E’ una giornata che ci chiede rinnovati impegni per preservare un bene mai conquistato in assoluto.
E’ un giornata che ci fa vivere il senso e la portata della nostra Costituzione nata dalla Resistenza al nazifascismo e che ci deve far indignare se qualcuno mette in discussione i valori di questa lotta, che sono fondamento della nostra esistenza civile democratica.
Sono anche ricordi che ci fanno capire, oggi, che qualcosa abbiamo fatto noi vecchi, ma anche rabbuiare perché c’è molto da fare e tanto da fare per una vera giustizia sociale. Il giornalismo libero è simbolo della riconquistata libertà, di cui ha animato prima in clandestinità, fermenti idee, reti di uomini e donna in lotta per sconfiggere il nazifascismo. E’ un’opera che va proseguita, badando al servizio da rendere alla comunità, per comprendere e superare ingiustizie, per dare voce ai cittadini”.
In queste parole, pronunciate a porta San Paolo, a Roma, da Sergio Lepri, 95 anni, direttore storico dell’Ansa, maestro del miglior giornalismo italiano, partigiano avviato alla professione dall’esperienza in uno dei fogli clandestini della Resistenza (“l’Opinione”), riconoscente, la Fnsi, presente a cortei delle associazioni partigiane in diverse città d’Italia, radica la sua adesione piena alla Festa della Liberazione.
Le parole di Lepri siano, perciò, un monito per chi considera la libertà e il pluralismo della stampa un fastidio. Sono, certamente, parole da accogliere come incoraggiamento a lottare ancora per la vitalità delle istituzioni democratiche, per dare un senso perennemente vissuto all’articolo 21 della nostra Costituzione, per combattere le ingiustizie che si abbattono sul mondo del lavoro.
il giornalismo libero e plurale resta centrale per la vita di una vera democrazia, per esaltare il confronto delle idee distinguendole dal cinismo dei comportamenti solo mercantili. Il 25 aprile è giornata di ispirazione per perfezionare rinnovati impegni culturali, civili e professionali anche per affrontare con fiducia nel futuro la complessità e le sofferenze del tempo che viviamo.
La Fnsi con gratitudine rende omaggio alle vittime della Resistenza e oggi a Roma in particolare ha ricordato Roberto Bencivenga, suo presidente rimosso dal fascismo (che chiuse così la Federazione della Stampa durante il regime) e primo governatore civile e militare della Roma liberata nel 1944.
La Fnsi sul 25 aprile: “Per la libertà lotta permanente e impegno contro le ingiustizie”