ROMA – Per non essere “divorati”, i media tradizionali devono innovarsi, “puntando sulla qualità dei contenuti”, sfruttando le nuove tecnologie e coinvolgendo i “giovani talenti”. Il gotha del giornalismo americano si è riunito a Roma, al Centro studi americani, in una giornata dedicata al futuro dei media negli Stati Uniti e in Europa.
“Questo è il momento più tumultuoso nella storia dei quotidiani, poiché il giornalismo si sta trasformando”, ha spiegato Gerard Baker, direttore del Wall Street Journal, “i media tradizionali devono avere una chiara identità, devono distinguersi nel panorama dell’informazione, devono costruire una comunità di lettori, basata sulla fiducia e sulla credibilità”.
“Quello che chiediamo ai nostri reporter è di non preoccuparsi di arrivare primi, ma di scrivere notizie corrette, di essere accurati”, ha sottolineato l’amministratore delegato di Cbs News, Jeff Fager, “vi è una fame di informazione di alta qualità su argomenti importanti”, ha proseguito Fager portando l’esempio della trasmissione “60 minutes” che va in onda la domenica negli Usa e che nell’ultima puntata ha raggiunto il record di 18,5 milioni di telespettatori. “Abbiamo parlato di Siria e di cybercrime”, ha aggiunto parlando della linea editoriale: “Raccontare il mondo, piu’ che parlare di celebrities”, una linea che paga anche in termini di ricavi, “perché gli inserzionisti cercano emittenti di qualità”.
Introducendo la conferenza, alla quale hanno partecipato i vertici di alcune fra le principali testate italiane, l’ambasciatore Usa, John Phillips, ha sottolineato come il giornalismo sia “essenziale nella società”, ma ha spiegato che bisogna fare i conti con una radicale trasformazione nella quale “le aziende editoriali si stanno muovendo per trovare nuove strade per generare ricavi” e per sopravvivere, ha aggiunto l’ambasciatore, “dovranno trovare nuovi modelli di business”.
“Siamo nell’era dell’oro dei nuovi media”, ha spiegato l’amministratore delegato di Bloomberg, Justin Smith, “negli ultimi cinque anni, la maggior parte dei nuovi brand, nati in particolare a New York, sono passati da 0 a 15 milioni di utenti”, un esempio è BuzzFeed che “ora ha più lettori del Washington Post e del New York Times”. (Agi)
Il gotha del giornalismo americano a Roma: “Qualità per non essere divorati”