ROMA – La carta come supporto alla lettura «non è sostituibile, va quindi “protetta” alla stregua degli altri beni culturali»: è il sociologo Derrick de Kerckhove, considerato uno dei massimi esperti di nuovi media e guru del digitale, a ritenere che la pubblicazione di libri e anche di giornali va difesa e “incentivata” dallo Stato alla stregua del teatro e della lirica.
«Evidentemente la carta sul piano commerciale e anche finanziario è destinata al declino e comunque ad essere poco remunerativa: ma leggere e informarsi leggendo su carta è importante perchè è da lì che si muove il nostro immaginario», spiega conversando con l’Adnkronos in materia di editoria.
«Noi abbiamo bisogno di fermarci un po’ e non di essere vittime delle nostre tecnologie, leggere su carta aiuta le nostre funzioni cognitive. Io – prosegue de Kerckhove – sono un “difensore” della carta anche nell’ambito della scuola; e anche se il suo perdere centralità è un dato irrevocabile, nello stesso tempo la sua funzione non è sostituibile. Quindi è giusto sostenerla, frenare in qualche modo la trasformazione tutta a favore del digitale che è in corso» afferma il sociologo, allievo di Marshall McLuhan. (adnkronos)
Parola del sociologo Derrick de Kerckhove guru del digitale ed esperto di nuovi media