Troppi accordi fuori dai paletti della Fnsi si sono rivelati delle vere e proprie truffe

Giornali e giornalisti: tutti i numeri della crisi

Luigi Ronsisvalle

Luigi Ronsisvalle

Circolo della Stampa MilanoMILANO – Il numero di giornalisti dipendenti con un lavoro stabile è sceso inesorabilmente negli ultimi trent’anni, passando da 20.000 occupati nel 1980, a 18.859 nel 2009 e a 15.891 nel 2015. Un tasso di contrazione che è del 6,4%, superiore a quello registrato in tutti gli altri settori lavorativi del Paese. E questo avviene mentre il numero dei giornalisti iscritti ha già toccato quota 100.000.
Ciò significa che, a fronte di 14.688 contratti di lavoro a tempo indeterminato e 1.263 a tempo determinate, che occupano complessivamente poco meno di 16 mila giornalisti, ci sono disponibili sul mercato del lavoro almeno 60 mila giornalisti disposti a tutto, o quasi, pur di trovare un’occupazione. Questa situazione ovviamente rende debole il sindacato e la contrattazione, favorendo invece gli editori.
Intanto la crisi avanza e nel 2014 l’Inpgi ha erogato 2.013 disoccupazioni, 772 cigs e 2.858 solidarietà, quest’ultima divenuta ormai l’ammortizzatore sociale più diffuso, ma anche quello usato peggio. Il sindacato aveva posto due paletti alla solidarietà: massimo il 30% e applicazione esclusivamente verticale.
Tutti gli accordi che hanno permesso il superamento di questi due parametri si sono rivelati delle vere e proprie truffe, poichè il risultato finale è che i giornalisti finiscono per non rispettare la riduzione oraria e il prodotto resta immutato. L’unico risultato certo è l’abbattimento del costo del lavoro per l’azienda e l’esborso a carico dell’Inpgi, che paga con i soli di tutti noi.
In ogni caso, pensare oggi di ridurre l’incidenza di Cigs e solidarietà nell’ambito di una possibile manovra dell’Inpgi appare improponibile. Questi ammortizzatori sociali che, fino a qualche anno addietro, quasi tutti i giornalisti temevano, oggi sono l’unica possibilità che ha il sindacato di gestire stati di crisi che altrimenti si concluderebbero con la perdita dei posti di lavoro. giornalistitalia.it

Luigi Ronsisvalle
Consigliere nazionale Fnsi

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