SIRACUSA – «A volte, nella vita, sarebbe utile praticare il silenzio. Continuare a generare il dubbio, magari adoperarsi per smentire con i fatti l’altro, invece che dar “rumore” alla propria voce (in questi casi alla tastiera di un pc) e confermare qualcosa». I segretari provinciali di Catania, Messina, Ragusa e Siracusa dell’Associazione Siciliana della Stampa, Daniele Lo Porto, Giuseppe Gulletta, Gianni Molè, Prospero Dente, non usano mezzi termini per replicare agli editori e alla direzione del Giornale di Sicilia, Lino Morgante e Antonio Ardizzone, che ieri hanno diffuso una “smentita” che non solo conferma la soppressione delle pagine della Sicilia orientale (e con essa la quotidiana presenza giornalistica sul territorio), ma contiene gratuite accuse e cadute di stile che non si addicono certo a chi predica tutele per l’informazione professionale di qualità.
«La nota diffusa dagli editori e dalla direzione del Giornale di Sicilia – osservano, infatti, Lo Porto, Gulletta, Molè e Dente – appare il compendio ideale di quei politici che pensano di imbonire chi gli sta davanti con una serie di frasi ad effetto che non dicono nulla e confermano, piuttosto, le loro mancanze».
«Comprendiamo benissimo – rilevano – il nervosismo che traspare dalla nota diffusa. Comprendiamo anche che, quando è impossibile argomentare una risposta, ci si affidi all’attacco dell’altro. La redazione non è esclusivamente un luogo fisico. Rappresenta – così è scritto sui migliori dizionari della lingua italiana – l’insieme dei redattori. Scrivere che verranno chiuse quattro redazioni, quindi, non significa affermare che verranno chiusi altrettanti appartamenti, ma verranno abbandonate, dimezzate (fate voi) quelle piazze».
I segretari provinciali di Assostampa Sicilia – come rilevato ieri da Giornalisti Italia – evidenziano anche un evidente contrattazione: «Nella nota diffusa dagli editori e dalla direzione del Giornale di Sicilia si legge, prima, che “quello di Siracusa (ufficio di corrispondenza ndr), resterà in questa fase regolarmente attivo”, subito dopo che “la scelta di non pubblicare più, a partire dal 6 agosto, le cronache locali di queste province è dolorosa ancor prima per gli editori” e si chiude rassicurando che “il Giornale di Sicilia continuerà a essere presente nelle piazze suddette con la propria edizione principale, quella di Palermo, dando il giusto e doveroso rilievo sulle proprie pagine quotidiane anche alle notizie che da quei territori arriveranno”.
La conferma, quindi, che tra una settimana mancherà anche la pagina di Siracusa e che le notizie delle quattro città del sud est troveranno, comunque, spazio nella edizione principale con una evidente perdita dell’identità territoriale mischiando, tra di loro, le notizie di tante città. Non pensiamo sia questa la strada per mantenere o acquisire altre fette di mercato».
«Infine – concludono i quattro segretari provinciali di Assostampa Sicilia – una rassicurazione ci sentiamo di farla. Siamo ben consapevoli delle dinamiche e di tutto ciò che si muove attorno ad una azienda editoriale. Sappiamo quanto difficile sia, oggi più che mai, l’impresa editoriale. Siamo altrettanto certi che il rispetto dei ruoli sia l’unica via per provare a risolvere le criticità. Noi manteniamo il nostro con responsabilità ed onestà intellettuale». (giornalistitalia.it)
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