GENOVA – L’Associazione Ligure dei Giornalisti presenterà un ricorso per comportamento antisindacale nei confronti della Polo Grafico Spa. La società editrice del Giornale della Liguria si è rifiutata di pubblicare un breve comunicato sindacale in cui l’Associazione Ligure lamenta non solo il mancato pagamento di sei mensilità e della tredicesima dei colleghi della redazione genovese, ma anche il mancato rispetto del piano di rientro concordato tra azienda e sindacato.
La direzione del Giornale del Piemonte e della Liguria ha considerato il contenuto del comunicato “lesivo dell’immagine della società editrice e della testata ed a rischio di querela per diffamazione”. Secondo l’Aldg la vera lesione di immagine si ha quando un’azienda per sei mesi non paga gli stipendi ai suoi dipendenti, comportamento che la Polo Grafico ha avuto anche nei riguardi della redazione di Torino, costringendo i tre giornalisti in servizio a dimettersi per giusta causa. E nel divulgare la realtà dei fatti, che l’azienda ha tutto interesse a tacere, peraltro non c’è alcun reato di diffamazione.
Il testo del comunicato censurato
Sei mesi senza stipendio, la tredicesima che manca all’appello e nessuna certezza del domani. È la drammatica situazione che stanno vivendo i colleghi della redazione del Giornale della Liguria, testata che una volta era il dorso de Il Giornale e che dopo la cessione è passata alla società ad hoc “Giornale della Liguria” del Gruppo facente capo alla Polo Grafico Spa.
A fronte di un alto senso di responsabilità dei giornalisti e dei dipendenti della testata, che nonostante tutto hanno continuato a prestare la propria opera con abnegazione e sacrificio personale, il pagamento degli stipendi continua ad essere un terno al lotto mentre l’azienda, con tattiche dilatorie sta cercando di non onorare il piano di rientro concordato con l’Associazione Ligure dei Giornalisti, disattendendolo già alla prima scadenza. Situazione diventata insostenibile e di fronte alla quale i giornalisti del Giornale della Liguria, assistiti dall’Aldg, faranno tutti i passi necessari per far valere anche in campo giudiziale i diritti negati.
«La corresponsione dello stipendio non è né un favore né un gesto di magnanimità, ma un dovere del datore di lavoro. Così come è un suo dovere, in caso di difficoltà aziendali, confrontarsi con i dipendenti per cercare soluzioni», sostiene Alessandra Costante, segretario dell’Associazione Ligure dei Giornalisti. (giornalistitalia.it)