Associazione di solidarietà agli ex dipendenti del quotidiano della Svizzera italiana

Giornale del Popolo, un aiuto ai giornalisti

La redazione del Giornale del Popolo

LUGANO (Svizzera) – Una raccolta di fondi per gli ex dipendenti del Giornale del Popolo, quotidiano della Svizzera Italiana dichiarato fallito dalla Pretura di Lugano, il 5 giugno scorso, è stata promossa dal Comitato della neo costituita Associazione solidarietà giornalisti e operatori dei media.
Il Comitato ricorda che l’Associazione, voluta da mons. Valerio Lazzeri, vescovo di Lugano, ha sede presso la Curia vescovile della città della Svizzera italiana ed ha lo scopo generale di concedere aiuti ai giornalisti, operatori dei media e ai loro assistenti e collaboratori del settore che sono rimasti disoccupati, alle loro famiglie e ai loro figli, in particolare consigliando e intraprendendo misure per il reinserimento professionale e concedendo aiuti integrativi di carattere finanziario.

Mons. Valerio Lazzeri

A seguito del fallimento di Publicitas, il vescovo Lazzeri, editore del Giornale del Popolo, ha dovuto depositare, il 31 marzo scorso, i bilanci presso la Pretura di Lugano che ha decretato il fallimento della Nuova Società Editrice Giornale del Popolo S.A. Massagno.
“La società – ha spiegato la Diocesi di Lugano – riscontrava da tempo crescenti difficoltà economico-finanziarie nell’esercizio della propria attività, dettate principalmente dalla generale contrazione del mercato editoriale, dalla riduzione del numero di abbonati e dall’importante calo dei proventi della pubblicità”.
Determinante è stato il fallimento della concessionaria di pubblicità Publicitas. “A fronte della inaspettata e repentina cessazione dell’attività del partner pubblicitario, che avrebbe dovuto procurare al Giornale del Popolo introiti rappresentanti circa il 40% dei ricavi societari, – ha sottolineato la Diocesi di Lugano – la già precaria situazione si è tramutata in un gravissimo stato di carenza di liquidità che non ha permesso di far fronte ai debiti accumulati e, aspetto quest’ultimo ancora più decisivo, di totale improbabilità di disporre in futuro delle risorse finanziarie necessarie per il pagamento dei costi d’esercizio (ammontanti per il 2018 a circa 4’650’000 di franchi annuali, 388’000 mensili)”.
Dopo aver espresso “la sua profonda gratitudine per l’impegno generoso e perseverante profuso in tanti anni”, il vescovo di Lugano si è rimboccato le maniche “per rendere possibilmente meno gravose le conseguenze di questa forzata chiusura”.
Dal 1 giugno i dipendenti del Giornale del Popolo non ricevono più lo stipendio ed essendo tutti, da quella data, iscritti alla cassa disoccupazione, per motivi legali non potranno lavorare all’aggiornamento delle pagine web dell’edizione on line del giornale che è, dunque, ferma.
Per raggiungere il suo scopo, l’Associazione intende coinvolgere l’opinione pubblica, raccogliere fondi destinati allo scopo sociale, promuovere incontri di sensibilizzazione e di approfondimento, svolgere azioni di divulgazione e ogni altra iniziativa utile.
In questa fase l’Associazione concentrerà i suoi sforzi e i fondi raccolti a favore degli ex dipendenti del Giornale del Popolo. La distribuzione dei mezzi finanziari raccolti avverrà secondo una chiave di riparto decisa dal Comitato di comune accordo con una Commissione ad hoc, composta dai rappresentanti dei sindacati Ocst e Syndicom, dall’Associazione Ticinese dei Giornalisti e da rappresentanti degli stessi ex giornalisti e collaboratori del Giornale del Popolo.
Chi desiderasse dimostrare la propria solidarietà e partecipare a questa azione con un contributo finanziario, può farlo mediante un bonifico in favore del seguente conto bancario Iban: CH48 0024724718884301P intestato all’Associazione Solidarietà e Operatori dei Media presso UBS SA, Lugano.

La sede del Giornale del Popolo, in via San Gottardo 50 a Lugano

L’Associazione ha ottenuto dalle competenti Autorità il riconoscimento di ente di pubblica utilità e la relativa esenzione fiscale; i contributi ad essa versati possono, pertanto, essere fiscalmente dedotti dalla dichiarazione d’imposta alle condizioni previste dalla legge.
Il Comitato, composto da don Nicola Zanini (presidente), Roberto Poretti (vice presidente) e Stefano Fornara (membro) “ringrazia sin d’ora tutti coloro che esprimeranno concretamente il loro sostegno; ogni contributo andrà a buon fine e dimostrerà la solidarietà dei ticinesi verso chi ha operato a favore di una gloriosa testata del giornalismo ticinese”. (giornalistitalia.it)

Il quotidiano della Diocesi di Lugano chiude dopo 92 anni

Alessandra Zumthor, direttore del Giornale del Popolo

Quotidiano in lingua italiana del Canton Ticino (Svizzera), fondato nel 1926 dall’allora vescovo mons. Aurelio Bacciarini, il Giornale del Popolo, diretto dal 2015 da Alessandra Zumthor, aveva una tiratura di 10.041 copie e 35mila lettori giornalieri che ne facevano il quarto quotidiano più letto della Svizzera italiana.
Dal 2004 il 51% del giornale era di proprietà della Diocesi di Lugano ed il 49% della Società Editrice Corriere del Ticino.
Oltre alla sede centrale di Lugano, il Giornale del Popolo aveva redazioni a Bellinzona, Locarno e Chiasso-Mendrisio.
Nell’ultimo numero, uscito venerdì 18 maggio 2018 quasi completamente in bianco, il direttore responsabile Alessandra Zumthor ha scritto un editoriale nel quale spiegava ai lettori che “dopo l’annuncio shock del nostro editore non me la sono sentita di chiedere ai colleghi di scrivere i loro articoli. Ci scusiamo, ma pensiamo che possiate capirci”. (giornalistitalia.it)

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