ROMA – Nasce il “Premio Internazionale Mozia” destinato alle “eccellenze” italiane nei vari campi della vita: dal giornalismo al costume, alla cultura, all’innovazione, alla medicina, alla ricerca scientifica, all’attualità, allo sport.
Si terrà il 21 settembre nell’isola di Mozia, in Sicilia, ed è finalizzato anche ad accelerare l’inserimento della “Civiltà Fenicio-Punica dell’Isola di Mozia e di Lilybeo” nella Word Heritage List dell’Unesco. La presentazione della prima edizione del premio è avvenuta, questa mattina, nella suggestiva cornice del Circolo Canottieri Aniene, all’Acqua Acetosa, il leggendario sodalizio sportivo che nel 1892 ha sancito un legame indissolubile e affascinante tra la città di Roma e il suo fiume.
A tenere a battesimo il “Premio Internazionale Mozia” uno dei più grandi protagonisti della storia del nostro Paese, Gianni Letta, storico direttore del quotidiano “Il Tempo”, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con funzioni di segretario del Consiglio dei ministri per i governi Berlusconi I, II, III e IV e nell’autorità delegata per la sicurezza della Repubblica.
«Una bandiera della nostra professione e del nostro Paese», ha sottolineato Carlo Parisi, direttore di Giornalisti Italia e segretario generale della Figec Cisal, nell’intervento di saluto nel quale ha annunciato l’adesione all’iniziativa da parte del nuovo sindacato dei giornalisti e di tutti gli operatori dell’informazione, della comunicazione, dell’arte e della cultura esprimendo vive congratulazioni per l’iniziativa al “cuore” del “Premio Mozia”, Rosa Rubino, direttore del Vomere, il più antico giornale della Sicilia, e alla “mente”, il notaio Salvatore Lombardo, già presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, sindaco di Marsala e famoso arbitro di calcio con ben 132 partite dirette in serie A e B.
I coniugi Rubino – Lombardo per i quali, nel corso della conferenza stampa, Gianni Letta, presidente del Comitato Scientifico del Premio, ha coniato, rispettivamente, gli appellativi di “apostolo” e “mecenate” di questa straordinaria operazione culturale a favore di un’isola dal fascino unico.
La nascita del “Premio Internazionale Mozia” è stata fortemente voluta dall’Associazione Strada del Vino Marsala – Terre d’Occidente e dal “Vomere”, con il supporto della Fondazione Whitaker.
Un solo obiettivo, ha spiegato Salvatore Lombardo, tra l’altro presidente delle Strade del Vino di Marsala: «Premiare le eccellenze italiane ed internazionali, ma soprattutto rilanciare alla ribalta nazionale l’Isola di Mozia così ricca di storia e di bellezze paesaggistiche e naturalistiche perché diventi Patrimonio dell’Unesco».
Tra i premiati ci sono eccellenze della moda e del made in Italy, come Dolce&Gabbana. «Il premio – ha aggiunto Rosa Rubino – va alla loro sicilianità e al legame immenso e profondo che Domenico Dolce e Stefano Gabbana riservano da sempre a questa terra, soprattutto Domenico Dolce, figlio autentico della Sicilia e nato a poca distanza da dove siamo noi».
Il Premio va anche al nostro mondo, il mondo del giornalismo, e ad essere premiate a Mozia saranno tre stelle dell’informazione televisiva italiana. In ordine strettamente alfabetico: Incoronata Boccia, vice direttore del Tg1, volto notissimo della rete ammiraglia della Rai. Una professionista che ha saputo mediare bene il suo ruolo di madre e di dirigente Rai dimostrando nel suo lavoro un altissimo senso del pluralismo e della libertà di stampa, oltre che del rigore professionale.
Poi c’è un’icona del giornalismo moderno: Stefania Battistini, reporter di guerra, una donna che da anni vive sui fronti più caldi della terra, e che per prima è arrivata in Ucraina quando scoppiò la guerra, firmando in presa diretta dossier e speciali Tv che resteranno nella memoria di milioni di italiani. Giornalista con un altissimo senso del rispetto per i più deboli e per chi dovunque nel mondo viene aggredito.
Terza dell’elenco che Gianni Letta ha centellinato e illustrato, entrando nei dettagli della loro esperienza professionale, è Paola Saluzzi, una vera e propria signora della televisione italiana, signora dell’intrattenimento, giornalista che ha trasformato gli studi di Rai Uno prima e di Tv 2000 oggi in una sorta di salotto privato dove racconta il mondo quotidiano con la semplicità della donna della porta accanto. E questo ha fatto di lei una vera protagonista del mondo dell’informazione.
E non poteva non esserci lui, Rino Barillari. «Una leggenda vivente», sottolinea Carlo Parisi. Rino Barillari sarà premiato a Mozia come “re assoluto dei fotoreporter italiani”. “The King”, ricorda Gianni Letta, ma lui non è solo il poeta della Dolce Vita di felliniana memoria, perché le sue fotografie sono lo specchio della storia del Paese di mezzo secolo, dal terrorismo al delitto Moro, alle mille tragedie di Stato vissute da tutti noi.
Insieme a loro – a questi quattro “mastini” dell’informazione italiana – altre eccellenze di questo nostro Paese: «Uomini e donne – sottolinea lo stesso Gianni Letta, con la sua eterna eleganza – che con il loro lavoro e il loro ruolo hanno profondamente segnato e attraversato la storia della Repubblica, a partire dal made in Italy e dal mondo della creatività.
A Marsala, il prossimo 21 settembre, questa Italia dell’orgoglio sarà rappresentata da uomini di grande visione e di grande ingegno come Gerardo Sacco, famosissimo orafo delle dive, scoperto da Zeffirelli e da Liz Taylor ai tempi in cui la Taylor viveva la sua passione d’amore per Richard Burton. «Gerardo Sacco – ha sottolineato Letta – ha sempre rifiutato i ponti d’oro offerti per trasferirsi in America, preferendo rimanere sempre sulla sua Crotone, in Calabria, da dove ha creato per tutto il mondo opere ispirate dalla terra della Magna Graecia».
C’è in elenco anche un “maestro dell’Intelligenza Artificiale”, il prof. Gianluigi Greco, a cui il Governo ha chiesto una mano d’aiuto nell’analisi sul bene e sul male” che l’Intelligenza Artificiale può produrre nel futuro di una società evoluta e complessa come la nostra. È uno dei massimi esperti di questo mondo, alla guida di un team di ricercatori che all’Università della Calabria ha già fatto storia.
Per la medicina e la ricerca scientifica il Premio Mozia va, invece, ad un grande cardiochirurgo siciliano, il prof. Francesco Musumeci, che con il suo lavoro e le sue ricerche ha innovato e rivoluzionato il mondo della cardiochirurgia non solo italiana ma internazionale. «Un maestro e un faro di luce», lo ha definito Gianni Letta, a cui migliaia di malati fanno riferimento continuo.
«Per gli scrittori – ha aggiunto Rosa Rubino – la giuria ha scelto un romanziere di grande impatto mediatico e un “giallista” di grande tradizione tutta italiana, Maurizio De Giovanni, i cui libri sono oggi letti da migliaia e migliaia di lettori affezionati alle sue opere che hanno ispirato tre serie televisive: “I bastardi di Pizzofalcone”, “Il Commissario Ricciardi” e “Mina Settembre”.
«Ma il Premio Mozia – ha sottolineato Gianni Letta – che nasce nelle intenzioni primarie come Premio di cultura archeologica non poteva non tener conto di un nome come quello di Paolo Matthiae, archeologo apprezzato e amato in tutto il mondo, e di un intellettuale come il prof. Rosario Coluccia punta di diamante dell’Accademia della Crusca».
Sono, comunque, anche loro in buona compagnia, perché il Premio Mozia va anche alla psicoterapeuta, scrittrice e giornalista pubblicista Maria Rita Parsi, i cui libri sono ormai parte fondamentale del processo di educazione e di formazione di migliaia di famiglie italiane.
Tra i premiati anche l’egiziano Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, Premio per la Pace, frate francescano che ha insegnato al mondo a volersi sempre più bene, e Marco Stefanini, agronomo ed enologo di grande tradizione italiana.
Infine, premio alla memoria del compianto Gregory Bongiorno, il presidente di Sicindustria, morto per un arresto cardiaco nel gennaio 2023, a soli 47 anni, «che – ha ricordato Salvatore Lombardo – ha lasciato in tutti noi un esempio di trasparenza e di impegno che nessun siciliano potrà mai dimenticare».
Tuitto pronto, dunque, per la cerimonia ufficiale di consegna del “Premio Internazionale Mozia 2024” che si svolgerà, sabato 21 settembre, sull’Isola Mozia alla presenza delle massime autorità istituzionali. Sarà bello esserci. (giornalistitalia.it)
Pino Nano