Lo storico direttore del quotidiano di piazza Colonna ricorda lo slogan della sua gestione

Gianni Letta: “Il tempo passa, il Tempo resta”

Chiamato a Roma nel 1958 da Renato Angiolillo, del quotidiano “Il Tempo” Gianni Letta è stato direttore amministrativo, amministratore delegato e per quasi 15 anni direttore

ROMA – «È una grande emozione per me, vedere “Il Tempo”, un giornale di lunga tradizione, 80 anni, che si rinnova per aggiornarsi ai tempi nuovi». Lo ha detto Gianni Letta, ex direttore del quotidiano “Il Tempo” ed ex sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri del governo Berlusconi, in occasione della presentazione della nuova veste grafica del quotidiano, che si è svolta nella sede della Camera di commercio di Roma, al Tempio di Adriano.
Nel 1958 Renato Angiolillo, il fondatore de “Il Tempo”, lo chiamò a Roma. Letta cominciò la sua lunga carriera che lo portò, nel 1971 a essere nominato direttore amministrativo dello stesso quotidiano, e successivamente amministratore delegato della “Società editoriale romana” e della “Tipografica Colonna”, editrice e stampatrice del quotidiano romano.
Il 17 agosto 1973, alla morte di Renato Angiolillo, Letta assunse anche la direzione de “Il Tempo”, che ha tenuto per quasi 15 anni fino alla fine del 1987. Dal 1973 al 1987 è stato così amministratore e direttore del giornale romano.
«Quasi 40 anni fa, anche io, allora direttore e amministratore de “Il Tempo”, – ha raccontato Letta durante il talk “Idee per Roma” – feci una riforma grafica, quella che ci ha portato fino ad oggi, avevo inaugurato il nuovo stabilimento sul raccordo anulare: un grande centro stampa che ho l’orgoglio di aver donato alla città di Roma, dove oggi si stampano tanti giornali, e in occasione del nuovo centro stampa, creammo una nuova veste grafica. La feci all’insegna di uno slogan, che credo valga ancora oggi: “il tempo passa, il Tempo resta”, il modo e il valore di fare una certa informazione resta, aggiornata, moderna, corretta e oggettiva. Quindi – ha concluso Letta – auguro al nuovo direttore e all’editore de “Il Tempo” di oggi la stessa fortuna che ebbi io allora e di fare una riforma che offra ai lettori un prodotto graficamente migliorato, ma sostanzialmente più ricco, serio e responsabile come i tempi di oggi esigono». (agenzia nova)

 

 

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