Franco Siddi ricorda lo storico direttore dell’Unione Sarda morto l’ultimo dell’anno

Gianni Filippini, anima del giornalismo sardo

Gianni Filippini

CAGLIARI – Profonda commozione ha suscitato in Sardegna la scomparsa di Gianni Filippini, storico direttore dell’Unione Sarda. Aveva 89 anni e ha diretto il quotidiano di Cagliari dal 1977 al 1986 per poi ricoprire, fino al 2018, gli incarichi di editorialista e direttore editoriale.
Nato a Cagliari il 24 gennaio 1932, era giornalista professionista iscritto all’Ordine della Sardegna dal 1° luglio 1955. Il primo articolo sull’Unione Sarda è uscito il 1° gennaio 1954, mentre la sua prima firma è apparsa sul giornale il 2 giugno dello stesso anno. Era figlio di Luigi Filippini (morto nei bombardamenti di Cagliari del 1943), consigliere di amministrazione e giornalista de L’Unione Sarda e direttore della Sardegna Sportiva negli anni Trenta.
Sull’emittente Videolina ha condotto per 15 anni la trasmissione “Sardegna d’autore” dedicata ai libri ed in virtù della sua vasta cultura e alla sua passione per la storia dell’arte e il viaggio è stato assessore alla Cultura del Comune di Cagliari nella Giunta guidata da Mariano Delogu.
Gianni Filippini è morto l’ultimo dell’anno a Cagliari e appena due giorni prima aveva telefonato a Franco Siddi, numero uno del giornalismo sardo, presidente di Confindustria Radio Tv e consigliere di amministrazione di Videolina, per giustificare la sua assenza dal convegno organizzato per la presentazione del libro di monsignor Gianfranco Zuncheddu su 114 omelie e discorsi di monsignor Ottorino Alberti a 10 anni dalla sua scomparsa.

Franco Siddi

«Gianni Filippini – spiega Siddi – doveva essere uno dei relatori nella tavola rotonda di presentazione del volume, a Cagliari, nel pomeriggio del 29, che io avrei coordinato. Con grande gentilezza mi telefonò alle 12 per scusarsi di non poterci essere nel pomeriggio, nella sala convegni della Fondazione Sardegna, a causa di un affanno respiratorio. Mi raccontò cosa avrebbe voluto dire, autorizzandomi a riferirlo all’autore del libro, il cardinale Arrigo Miglio, che avrebbe curato l’introduzione, e al pubblico. Cosa che puntualmente ho fatto e tutti in sala hanno risposto con un applauso grato e affettuoso. Ma nessuno avrebbe mai potuto pensare al peggio. Io e monsignor Zuncheddu abbiamo chiamo l’illustre direttore per riferirgli dell’incontro, dell’apprezzamento e della gratitudine per il suo messaggio da me oralmente riferito in sala. Lui, compiaciuto, si era scusato ancora per la piccola indisposizione, per la quale comunque il medico aveva consigliato prudenza, dandoci appuntamento per i primi giorni del nuovo anno».

Gianni Filippini

«Purtroppo – evidenzia Siddi – è accaduto ciò che i misteri della vita talvolta riservano sul finale. Gianni Filippini se n’è andato così, nella pienezza del suo pensiero e della sua libertà, lo stesso giorno di Papa Benedetto XVI, dopo aver ricordato il grande presule sardo Ottorino Alberti.
Un homo civicus della Sardegna, studioso e amante della sua gente, radicato nella sua cultura e al tempo stesso moderno, liberal, oggi si riunisce con due grandi personalità che lo hanno stimolato e affascinato e, nel caso di monsignor Alberti, collegato i sentimenti diretti di reciproca stima». (giornalistitalia.it)

 

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