NOVARA – Forse è un record pubblicare un libro a 84 anni. Ebbene Gianfranco Capra, novarese, dirigente d’azienda per mestiere, pubblicista per vocazione, firma “I portieri della nazionale italiana di calcio. Dal 1910 ad oggi” (editore Graphot, 176 pagine, 20 euro).
Il volume esce a quattro mani con la collaborazione di Simone Balocco, pure lui giornalista pubblicista, blogger di “Cittadininovaresi.com”.
Due autori e quattro mani per dividersi un tema affascinante. Capra si è occupato di raccontare i portieri “del passato remoto”, mentre Balocco ha affrontato la biografia di quelli più recenti.
Gianfranco Capra si è sempre occupato di sport e storia locale. È autore di un’ottantina di volumi tra cui: “Il romanzo del Novara calcio”, “Diecimila ragazzi e un pallone”, “Donne novaresi” e “Guardando verso la cupola”. E ancora: “1946, i migliori anni della nostra vita”, “Quando c’era la nebbia” e “Enrico Patti, gentiluomo dello sport”.
Tutti i suoi libri hanno un filo, invisibile e sottilissimo, quello del territorio novarese. Per Simone Balocco si tratta, invece, della prima pubblicazione.
«Il libro – racconta Gianfranco Capra a Giornalisti Italia – ha richiesto quasi due anni di lavoro e ricerche. Ho deciso di concentrarmi su queste figure calcistiche perché sono diverse dagli altri giocatori. Anche la maglia ha un colore diverso da quella degli altri compagni di squadra. Un tempo, era nera con il numero uno bianco. Il progetto iniziale – rivela – doveva essere anche più polemico concentrando l’attenzione su una figura di giocatore che spesso viene dimenticata. Abbiamo una tradizione robusta di portieri. Perché perderla?»
In effetti, i portieri – anche quando parano un rigore – sono meno celebrati. L’attaccante che segna un gol diventa l’eroe della giornata. Quello che sta in porta ha solo fatto il suo dovere. Eppure, non sono meno determinanti. Anzi, a volte, con un intervento possono salvare il risultato e portare la propria squadra alla vittoria.
Questo libro è un vero e proprio tuffo nel mondo del calcio. Emergono i profili di 68 portieri, uno più bravo dell’altro. Si comincia con Mario De Simoni, fra i pali, nel 1910, nella prima partita ufficiale degli azzurri, e si finisce con Gigio Donnarumma, numero uno del Milan e della Nazionale.
Ma poi si trovano Giampiero Combi, juventino e campione del mondo nel 1934, Aldo Olivieri, Dino Zoff e Gianluigi Buffon che, con le loro parate, sono arrivati sulla vetta del mondo. E, oggi, come stiamo a portieri? «Troviamo la sicurezza di Donnarumma».
Ma occorre citare per merito anche Lorenzo Mantipò, novarese doc, numero uno nel Benevento, già titolare nella nazionale under 21: talento predestinato a vestire la maglia azzurra. (giornalistitalia.it)