BERLINO (Germania) – Una colonna della Taz, un noto giornale di sinistra in Germania, sferra un controverso attacco alla polizia. E il ministro dell’Interno Horst Seehofer minaccia una querela contro la giornalista che lo ha scritto.
Il caso, sul quale ha mediato anche Angela Merkel, è scoppiato proprio a caldo delle violenze esplose nel weekend a Stoccarda, dove centinaia di giovani hanno preso d’assalto le vetrine dei negozi, vandalizzando le strade e in alcuni casi scontrandosi con violenza con gli agenti.
La questione è dunque doppiamente delicata, per il governo della cancelliera, tenuto a tutelare, da un lato, la sicurezza degli agenti di polizia, e dall’altro la libertà di stampa. E in serata il nodo non era ancora sciolto: al ministero dell’Interno si sta valutando l’opzione di una denuncia.
La giornalista della Taz non ci è andata leggera. Nel suo articolo, pubblicato una settimana fa sull’onda di un dibattito sul latente razzismo anche nella polizia tedesca, si è lanciata in un gioco d’immaginazione: «Dove potrebbero lavorare i poliziotti se fosse abolita la polizia, ma non il capitalismo? Spontaneamente mi viene in mente solo un’opzione: una discarica di immondizia. E non come netturbini che hanno le chiavi degli edifici residenziali – ha incalzato – ma proprio in una discarica, dove sarebbero circondati solo dalla spazzatura. Fra entità simili si sentirebbero di sicuro perfettamente a loro agio».
Parole che hanno indignato il ministro della Csu: «Una disinibizione delle parole porta inevitabilmente a una disinibizione delle azioni e un eccesso di violenza, proprio come abbiamo visto adesso a Stoccarda. Questo non possiamo accettarlo», ha commentato Seehofer alla Bild, annunciando l’intenzione di sporgere querela.
La direttrice della Taz, Barbara Junge, si è detta dispiaciuta dell’articolo, ma ha replicato che una querela sarebbe «un chiaro attacco alla libertà di stampa». Da qui il dibattito su se sia opportuno che un ministro possa querelare una giornalista. Oggi il portavoce Steffen Seibert ha fatto sapere che Angela Merkel avrebbe avuto un colloquio con l’esponente del suo gabinetto sulla questione.
Ai diversi impulsi nella discussione, Seehofer ha risposto nel pomeriggio proprio da Stoccarda: «Sono assolutamente a favore della libertà di stampa. La prendo molto sul serio, ma ci sono dei limiti».
Nella città del Baden-Wuerttenberg, il ministro dell’Interno ha anche sollecitato una dura reazione della giustizia nei confronti dei responsabili degli scontri avvenuti fra sabato e domenica. Il ministro ha invocato “pene severe”, aggiungendo che “ne va anche della credibilità dello Stato di diritto”. E dalla cancelleria è arrivata una condanna dei disordini e delle immagini “atroci e ingiustificabili” della notte di Stoccarda sulla stessa linea.
Nel capoluogo del Land del sud, 4-500 giovani hanno danneggiato circa 40 negozi e ferito 19 poliziotti. Nel bilancio ci sono stati anche 24 fermi. Secondo gli inquirenti, gli scontri e gli atti vandalici non avrebbero una motivazione politica, essendo riconducibili per lo più al popolo della notte: l’ambiente delle discoteche e dei party che nella pandemia hanno subito, come tutto il resto, uno stop. (ansa)