TRIESTE – L’Assostampa Friuli Venezia Giulia, presieduta da Carlo Muscatello, è al fianco dei colleghi de “Il Gazzettino”, il cui editore ha presentato un piano di crisi che prevede 27 esuberi e la trasformazione della redazione di Udine in ufficio di corrispondenza della redazione di Pordenone.
La stessa edizione di Udine del quotidiano triveneto verrebbe chiusa, mentre quella di Pordenone verrebbe trasformata in un’unica “edizione del Friuli”. In questa fase, la priorità del sindacato dei giornalisti è ovviamente la difesa dei posti di lavoro, ma anche il progressivo impoverimento dell’offerta informativa della testata preoccupa gli enti di rappresentanza della categoria.
L’Assostampa Fvg segue con attenzione l’evolversi della situazione, affiancando il Sindacato dei Giornalisti Veneti – e ovviamente la Fnsi – nella vertenza. Al riguardo, il Consiglio Direttivo del Sindacato giornalisti del Veneto ha espresso “forte preoccupazione per l’apertura della procedura dello stato di crisi al Gazzettino, comunicata al Cdr in modo del tutto irrituale alla vigilia di Ferragosto”.
L’azienda ha, infatti, “prospettato una pesante ristrutturazione, dichiarando 27 esuberi su un organico di 108 giornalisti, che prevede il passaggio on line dell’edizione di Bassano del Grappa, la chiusura dell’ufficio di corrispondenza di Conegliano, la rimodulazione della redazione di Udine quale mero ufficio di corrispondenza facente capo alla redazione di Pordenone”.
Una decisione drastica maturata, come ha spiegato l’azienda nell’elaborato recapitato anche al ministero del Lavoro, per la costante sofferenza di bilancio degli ultimi anni e che nella prima semestrale 2014 ė arrivata a toccare una passività che, senza l’adozione nel breve termine di correttivi sostanziali, potrebbe minare in maniera irreversibile la solidità dell’impresa. Ma se nessuno vuole negare la perdurante crisi del settore dell’editoria, si intende invece stigmatizzare la colpevole assenza di una seria strategia industriale che negli otto anni di gestione Caltagirone ha impoverito via via il giornale con una politica di soli tagli in un’ottica miope se non cieca rispetto a una prospettiva di rilancio e sviluppo – il prodotto in edicola non è competitivo per formato e per la stampa in bianco e nero nonostante l’annuncio ufficiale dell’introduzione del colore – unita a un’altrettanta colpevole mancanza di un progetto editoriale in grado di recuperare credibilità e appeal alla testata.
Ora, a distanza di cinque anni, un altro stato di crisi con un piano aziendale ed editoriale che l’assemblea dei giornalisti del Gazzettino, convocata lo scorso 29 agosto, ha giudicato insufficiente sul fronte sia degli investimenti che dell’impostazione per garantire un futuro credibile al Quotidiano del Nordest. Assemblea che con responsabilità ha dato mandato unanime al Cdr, con l’assistenza dei Sindacati regionali di Veneto e Friuli Venezia Giulia, di avviare la trattativa in sede aziendale ai sensi della legge 416 sui prepensionamenti al fine di tutelare i livelli occupazionali e salariali e escludere il ricorso alla legge 223, con successiva verifica in sede Fieg-Fnsi, e quindi ratifica in sede ministeriale.
Il Direttivo veneto, infine, sollecita, per quanto di loro competenza, tutte le istituzioni, le categorie economiche, le Associazioni del Veneto e del Friuli Venezia Giulia a far sentire la loro voce affiancando i giornalisti nella battaglia tesa ad assicurare un futuro concreto al Gazzettino quale indiscusso e indiscutibile patrimonio storico, culturale, informativo del territorio di cui è voce e interprete da oltre centoventi anni. Approvato all’unanimità”.
Il piano di crisi minaccia di falciare i posti di lavoro e impoverire l’offerta informativa