ROMA – Per il 29 marzo sono stato convocato dall’organo disciplinare dell’Ordine dei giornalisti del Lazio (al quale appartengo dal 1976): nei miei confronti è stato presentato un ricorso da Giuseppe Martellotta, presidente del sindacato giornalisti della Puglia (Assostampa).
Nel ricorso, Martellotta “ipotizza violazioni deontologiche relativamente ad alcune sue pubblicazioni su Facebook in data 23,25 ottobre e 10 novembre 2021 sulla futura riorganizzazione della Gazzetta del Mezzogiorno”, così si legge nella lettera di convocazione dell’Ordine.
In quegli “articoli”, registravo le voci sulle possibili promozioni di due esponenti sindacali in carica e impegnati nella trattativa con la nuova proprietà Albanese-Miccolis: Martellotta, n.1 dell’Assostampa, e Mimmo Mazza componente del Comitato di redazione della Gazzetta, cioè il sindacato interno dei giornalisti.
E a questo proposito, nell’esercizio del diritto di manifestazione del pensiero riconosciuto a tutti i cittadini dalla Costituzione, esprimevo la mia personale opinione sull’eventualità dell’avanzamento in carriera di due rappresentanti sindacali nel pieno del loro mandato.
Lo ritenevo e continuo a ritenerlo inopportuno, in relazione all’impegno militante di un sindacalista: una promozione con tanto di grado e qualifica superiori.
Nell’audizione del 29 marzo, presenterò ai colleghi del Consiglio di disciplina del nostro Ordine professionale i documenti sulla riorganizzazione della Gazzetta, entrata in vigore con la ripresa delle pubblicazioni del giornale:
– Giuseppe Martellotta era capo servizio ed è stato promosso vicecaporedattore, con l’assegnazione della responsabilità del settore “Primo piano nazionale – regionale”.
– Mimmo Mazza era responsabile della redazione di Taranto ed è stato promosso caporedattore centrale, cioè n.2 della Gazzetta dopo il direttore Iarussi.
Martellotta è tuttora presidente del sindacato giornalisti pugliesi; Mazza si è dimesso dal Comitato di redazione e ha conservato la carica di vice presidente del sindacato giornalisti pugliesi, cioè n.2 di Martellotta.
Questi i fatti, restano le opinioni personali, liberamente espresse nei modi e nelle forme leciti. Non tocca ovviamente a me giudicare me stesso, ma non posso non esprimere stupore e amarezza per l’iniziativa di Martellotta, tanto più perché proviene da un esponente sindacale chiamato a rappresentare tutti i giornalisti pugliesi.
Saranno i colleghi dell’Ordine – nei confronti dei quali nutro fiducia e rispetto – a valutare l’intera vicenda, esaminare i documenti e decidere nel merito dopo l’audizione del 29 marzo. (giornalistitalia.it)
Antonello Valentini
Chi ha cariche sindacali non può contemporaneamente ricevere promozioni.