BARI – La Gazzetta del Mezzogiorno non sarà in edicola da domani, mercoledì 6, a venerdì 8 febbraio, a causa di altri tre giorni di sciopero proclamati dal Comitato di redazione. Una decisione, quella della rappresentanza dei giornalisti, che riguarda l’informazione on line a partire da oggi, presa «ancora una volta per protestare contro la scelta degli amministratori giudiziari e della direzione aziendale di continuare a privilegiare i fornitori anziché corrispondere ai giornalisti gli stipendi arretrati che ad oggi ammontano a tre mensilità».
«In questi giorni – spiegano i giornalisti – la Gazzetta del Mezzogiorno aveva pubblicato un riquadro in prima pagina che ricordava ai Lettori come il quotidiano continuasse ad andare in edicola grazie al lavoro non retribuito di tutti i dipendenti: una scelta dettata esclusivamente dal loro senso di responsabilità. Tuttavia, nella giornata di oggi, martedì, gli amministratori giudiziari hanno informato verbalmente il Comitato di redazione che entro la metà di febbraio sarebbe stato corrisposto soltanto un acconto sullo stipendio di dicembre, poiché si rendeva necessario far fronte all’ennesimo pagamento di un fornitore».
I giornalisti della Gazzetta ritengono, dunque «inaccettabile questa politica degli amministratori messa già in pratica in occasione del “Gazzetta Day”, quando il grande sostegno dei Lettori, concretizzatosi in un notevole acquisto di copie, a fronte di un successo dell’iniziativa, non ha avuto alcuna ricaduta positiva a favore dei lavoratori. È paradossale che in questi giorni il quotidiano pubblichi una intera pagina di autopromozione per vantare le proprie performance pubblicitarie ma poi continui a sfruttare il lavoro non retribuito dei suoi dipendenti».
«I giornalisti, – chiosano – pur nella consapevolezza del ruolo nevralgico svolto dall’Informazione in Puglia e Basilicata, chiedono di essere retribuiti con stipendi e non con saltuarie mance. La Gazzetta tornerà in edicola sabato mattina, mentre l’informazione on line riprenderà venerdì». (giornalistitalia.it)
I giornalisti contro la politica degli amministratori: “Pagati i fornitori, non gli stipendi”