ROMA – «Quello di Scurati non è un disguido telematico, è semplicemente un castello di carte montato ad arte. Non c’è stata nessuna censura. Dalla redazione della trasmissione di Rai 3 è stata mandata ai dirigenti Rai una scaletta con scritto accanto a Scurati “TG”, trattamento gratuito. Abbiamo le carte. I bugiardi sono tali e non vediamo l’ora che in commissione di vigilanza i vertici della Rai possano confermare quello che è vero».
Lo afferma il senatore Maurizio Gasparri, presidente del Gruppo di Forza Italia e componente della Commissione di Vigilanza della Rai, sottolineando che «qualcuno ha mentito e continua a mettere in scena, anche nelle puntate successive, una sceneggiata per passare da martire. Ma i martiri veri li conosciamo, i martiri da palcoscenico li abbiamo incrociati più volte».
«Per quanto riguarda poi la nota dell’Usigrai – aggiunge Gasparri – spieghino chi ha rubato i 100mila euro al sindacato, spieghino se è vero che avrebbero avuto un dipendente in nero, loro che dovrebbero tutelare i diritti dei lavoratori, spieghino se lo sciopero è dovuto a questioni di indennità o ad altro. Le bugie – conclude il sen. Gasparri – hanno le gambe corte. Sia che le dica chi conduce trasmissioni, sia che le dicano alcune associazioni sindacali che hanno perso un monopolio di stampo sovietico. Viva la libertà e il pluralismo sindacale. Per questo sciopera l’Usigrai, perché non ha più il monopolio stalinista. Si rassegnino. Il mondo è cambiato ed è arrivata la democrazia anche dentro la Rai».
E sulla polemica innescata dall’articolo «Usigrai, il sindacato “rosso” sciopera contro il governo ma paga in nero i lavoratori», pubblicata oggi dal quotidiano Il Giornale, che ha provocato la reazione dell’Usigrai, sindacato di base della Fnsi, interviene anche il nuovo sindacato dei “liberi giornalisti Rai” UniRai Figec Cisal.
«Non bastava lo scandalo dei soldi misteriosamente spariti dalle casse. Apprendiamo oggi dal Giornale – evidenzia UniRai Figec Cisal – che Usigrai per anni avrebbe pagato in nero un proprio collaboratore. Una vicenda sconcertante.
Ci aspettavamo chiarezza, ma come al solito siamo stati delusi. È vera o no la notizia pubblicata dal Giornale Nessuna risposta, ma il tentativo di passare per vittime di non si sa quale “complotto” niente meno che contro la libera informazione. Non c’è più limite al ridicolo».
«In merito ai rendiconti economici di Usigrai – spiega il sindacato UniRai Figec Cisal – confermiamo che in passato abbiamo più volte chiesto di poterli visionare ma ci sono sempre stati negati. Abbiamo fatto bene a fondare un nuovo sindacato. E ogni giorno ne abbiamo la conferma». (giornalistitalia.it)