MILANO – “Renzi ha ragione quando dice che senza la riforma della Rai, come motore identitario e culturale del Paese, non saremo in grado di fare un investimento nel Paese. Allo stesso tempo, però, il premier non dimentichi le moltissime televisioni e radio locali che, a causa della crisi economica, hanno chiuso o stanno per chiudere. Realtà che, di fatto, offrono un servizio pubblico ai cittadini informandoli su ciò che accade nelle loro città e nei loro paesi”. E’ quanto afferma Pierfrancesco Gallizzi, consigliere della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e vicepresidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, a nome del Movimento Liberi Giornalisti, commentando quanto dichiarato dal presidente del Consiglio.
“Governo e Parlamento, dunque, – aggiunge Gallizzi – diano un segnale forte a favore delle televisioni e radio locali che autoproducono telegiornali e programmi d’informazione utilizzando propri dipendenti. Solo così, come da tempo sostiene anche il segretario nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Paolo Pirovano, potremo impedire di mettere la parola fine a quei media che ancora riescono a dare notizie locali diventando, appunto, motore identitario e culturale del Paese”.
“La crisi della pubblicità e più in generale del sistema produttivo italiano – conclude Gallizzi – non permettono a moltissime di queste aziende di andare avanti. Alcune hanno già chiuso, altre lo stanno per fare. Altre ancora hanno deciso di dedicarsi solo alle televendite. Destinare risorse pubbliche o una quota del canone Rai alle televisioni e radio locali che autoproducono telegiornali e programmi d’informazione sarebbe anche un gesto di grande senso civico”.
L’appello del consigliere nazionale Fnsi e vicepresidente dell’Assostampa Lombarda