ROMA – «Sto bene, non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare liberamente, hanno sequestrato il mio cellulare e le mie cose, sebbene non mi venga contestato nessun reato». Lo ha detto al telefono Gabriele Del Grande, il giornalista italiano fermato in Turchia durante un controllo dalle autorità al confine con la Siria e trattenuto da alcuni giorni in un centro di detenzione amministrativa, riuscendo a chiamare in Italia dal telefono del Centro dove è detenuto. Mentre telefonava, ha raccontato di essere circondato da quattro poliziotti.
«Da stasera inizio lo sciopero della fame e invito tutti a mobilitarsi per chiedere che vengano rispettati i miei diritti». Lo ha annunciato chiamando la sua compagna e alcuni amici Gabriele Del Grande.
«I miei documenti sono in regola, ma non mi è permesso di nominare un avvocato, né mi è dato sapere quando finirà questo fermo – ha aggiunto nella telefonata –. La ragione del fermo è legata al contenuto del mio lavoro. Ho subito interrogatori al riguardo. Ho potuto telefonare solo dopo giorni di protesta». (ansa)
LA FNSI: “DOMANI RILANCEREMO IN CONGRESSO L’APPELLO PER LA SUA LIBERAZIONE”
ROMA – La Federazione nazionale della stampa italiana raccoglie l’invito alla mobilitazione, arrivato direttamente dal carcere turco, di Gabriele Del Grande, che da questa sera ha deciso di iniziare uno sciopero della fame.
«Come abbiamo fatto sin dal primo momento, chiediamo con ancora più forza alle autorità italiane di porre con raddoppiata energia la richiesta di liberazione di Gabriele Del Grande, fermato solo e soltanto per aver tentato di svolgere il suo mestiere. Ma evidentemente il libero esercizio del diritto di cronaca in Turchia non è più consentito, né ai giornalisti turchi, circa 150 in galera, né a chiunque altro», affermano il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.
«Domani – proseguono –, in occasione del Congresso straordinario di riforma statutaria, chiederemo ai 312 delegati di aderire all’appello, di rilanciarlo in tutti i modi possibili e di illuminare sino alla sua liberazione la vicenda di Gabriele Del Grande. La Fnsi conferma, quindi, con ancora più convinzione la manifestazione organizzata per il 2 maggio, vigilia della Giornata mondiale della libertà di stampa, nel corso della quale saranno letti i nomi dei giornalisti, turchi e non solo, attualmente in carcere in Turchia».
La sessione statutaria del Congresso della Federazione nazionale della stampa italiana, in programma domani a Roma, si aprirà, dunque, con l’appello alle istituzioni italiane ed europee per chiedere la liberazione di Gabriele Del Grande e con l’annuncio della manifestazione contro il bavaglio turco che si terrà martedì 2 maggio, alla vigilia della Giornata mondiale della libertà di stampa. (fnsi)