LAMEZIA TERME (Catanzaro) – Cerimonia funebre non autorizzata, assembramento di numerose persone senza mascherina in violazione delle norme di contrasto al Covid-19 e, come se non bastasse, minacce ai giornalisti del quotidiano on line “il Lametino.it” che non hanno fatto altro che il loro mestiere di cronisti.
In tempo di Coronavirus, insomma, ce n’è di lavoro supplementare per il Commissariato e la Procura della Repubblica di Lamezia Terme, impegnati nelle indagini sul funerale non autorizzato di un 51enne di etnia rom che, il 18 aprile scorso, ha fatto registrare una vera e propria “festa di addio” nel quartiere Ciampa di Cavallo della città calabrese.
Un video ha documentato la cerimonia illegale alla quale hanno partecipato decine di persone, 22 delle quali già individuate, sanzionate con 800 euro ciascuno e segnalate all’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro per essere sottoposte a quarantena. Multa di 10 mila euro anche all’impresa funebre e ad alcuni suoi dipendenti, mentre il titolare sarà segnalato al sindaco per la sospensione della licenza.
Scene di disperazione, ma anche applausi e lancio di palloncini bianchi al passaggio della bara, portata a spalla e fatta ripetutamente ruotare in una sorta di danza tribale, dall’uscita della palazzina popolare nella quale abitava l’uomo al carro funebre.
L’articolo “Lamezia, folla ai funerali di un 51enne a Ciampa di Cavallo nonostante i divieti per il coronavirus-video”, pubblicato da “il Lametino.it”, non è, però, piaciuto ad un congiunto della vittima che ha postato su Facebook ripetuti commenti dal contenuto chiaramente minaccioso nei confronti della testata on line diretta da Alessandra Renda.
L’uomo è stato segnalato, oggi, dal Commissariato di Lamezia Terme alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme e dovrà rispondere del reato di minacce aggravate.
Solidarietà ai giornalisti de “il Lametino.it” dal Sindacato dei giornalisti, «al fianco dei colleghi in questa occasione, come in ogni altra che veda coinvolti colleghi accusati o minacciati semplicemente perché fanno il proprio mestiere», sottolineano, all’unisono, Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Michele Albanese, responsabile Fnsi per la legalità, e Lucio Musolino, rappresentante della Calabria nell’Osservatorio nazionale sulla legalità della Fnsi, che ringraziano la Polizia di Stato per la tempestiva conclusione delle indagini. (giornalistitalia.it)