ROMA – Via libera a maggioranza dal Consiglio dell’Agcom alla delibera sui criteri per la determinazione, da parte del ministero dello Sviluppo economico, dei contributi annuali per l’uso delle frequenze tv terrestri. Contributi che sono a carico dei soggetti assegnatari delle frequenze, cioè, dopo il passaggio al digitale, degli operatori di rete: per Rai e Mediaset, dunque, i canoni “spettano” ora a Rai Way e Ei Towers e sono in calo rispetto al passato. A quanto si apprende, nella riunione di ieri del Consiglio, il presidente Angelo Marcello Cardani ha votato contro la delibera, mentre il commissario Antonio Nicita si è astenuto.
“L’Autorità – si spiega in una nota dell’organismo di garanzia – si è conformata al dettato dell’art. 3 quinquies del decreto legge n. 16 del 2012, assumendo come valore di riferimento il prezzo di aggiudicazione delle frequenze tv nell’asta conclusasi nel mese di giugno. La delibera prevede un incremento del contributo per ogni multiplex addizionale in funzione anticoncentrativa; un incentivo per l’utilizzazione di tecnologie innovative; un trattamento differenziato per gli operatori locali in ragione della peculiarità del settore. Quanto al criterio dell’applicazione progressiva del nuovo sistema di contributi di cui al comma 4 del citato art. 3 quinquies, l’Autorità ha suggerito la definizione di un ‘gilde path’ volto a garantire la progressività dell’imposizione e la parità di condizioni tra operatori, ma ha ritenuto di dover rimettere al Governo la valutazione circa la sua compatibilità con la previsione recata dal comma 7 dello stesso articolo, secondo cui dall’attuazione della disciplina non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.
L’approvazione del provvedimento, ricorda l’Agcom, “è stata preceduta da un’interlocuzione con il sottosegretario Antonello Giacomelli, il quale ha preannunciato l’intendimento del Governo di procedere a un riordino complessivo della disciplina in materia di frequenze, contributi e canoni, nell’ambito di un disegno di riforma unitario e coerente. Il Consiglio ha preso atto con interesse di questa prospettiva, ma ha ritenuto tuttavia ineludibile, allo stato, adempiere i compiti assegnati all’Autorità dalla vigente normativa primaria, restando ovviamente riservata ogni successiva determinazione agli organi titolari della funzione di indirizzo politico, con i quali proseguirà la proficua collaborazione istituzionale – conclude la nota – instauratasi nel rispetto delle reciproche attribuzioni”. (Ansa)
Il presidente Cardani ha votato contro la delibera. Ci guadagnano Rai e Mediaset