ROMA – Il Sindacato dei Cronisti Romani, presieduto da Pierluigi Franz, esprime solidarietà nei confronti di Valerio Lo Muzio, video maker del quotidiano la Repubblica, e di Giorgio Mottola, della trasmissione Report, che sono stati fatti oggetto di attacchi e delegittimazione da parte del ministro dell’Interno per il solo fatto di aver rivolto alcune domande.
Dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, proprio per il suo ruolo istituzionale, si chiede un rispetto massimo dei cronisti, in quanto mediatori della conoscenza dei fatti, ruolo vitale in una democrazia. Ma Salvini è anche un giornalista professionista, iscritto all’Ordine della Lombardia dal 22 luglio 2003, ed è sottoposto alle responsabilità deontologiche che la legge istitutiva dell’Ordine impone, compreso il dovere di solidarietà verso i colleghi. Secondo il Sindacato cronisti ci sono gli estremi per l’apertura di un procedimento disciplinare nei suoi confronti. Il Scr segnala quindi queste recenti vicende al Consiglio di disciplina dell’Ordine lombardo dei giornalisti per i provvedimenti del caso.
Questi episodi non sono fatti nuovi, e non sono legati solo al comportamento di Salvini, ma si inseriscono in una serie di aggressioni verbali ai cronisti da parte del mondo della politica che le nuove tecnologie e l’uso indiscriminato dei social network amplificano in modo intollerabile. Il lavoro dei cronisti è per sua natura “scomodo” se fatto con cura e attenzione nel voler appurare i fatti.
Non si tratta di dar voce a un vittimismo dei cronisti, né di reazione a una parte politica in quanto tale: la nostra denuncia non ha colore politico, ha la trasparenza della verità. Il malcostume della politica, oggi, è di mettere in cattiva luce il lavoro dei cronisti, per poi evitare di rispondere a domande scomode. E contro questo malcostume è la stessa politica che deve fare una riflessione che abbia l’obbiettivo del rispetto prima di tutto dei cittadini, che dal lavoro dei cronisti conoscono i fatti e possono giudicarli.
Il Scr si augura poi che sia fatta chiarezza sulla minaccia denunciata dal collega Lo Muzio da parte di presunti rappresentati delle forze dell’ordine, nella speranza, infine, che il lavoro dei giornalisti sia tutelato dalle istituzioni. (giornalistitalia.it)