ROMA – Da segretario generale della Fnsi a presidente di Confindustria Radio Televisione, l’associazione che raggruppa le principali aziende italiane dell’emittenza nazionale e locale.
L’imminente ufficializzazione della nomina di Franco Siddi al vertice di Crtv, piuttosto che far gridare allo scandalo, dovrebbe costituire motivo di fiducia e di speranza per i giornalisti che, come “controparte”, avranno finalmente qualcuno che, in virtù della lunga esperienza al servizio della Federazione Nazionale della Stampa, sa benissimo che la qualità dell’informazione può essere garantita soltanto dal giornalismo professionale che impone tutele previdenziali e retributive che non ammettono deroghe di sorta.
La nomina di Siddi è, naturalmente, frutto del rimescolamento delle carte in viale Mazzini. Ad esprimere la presidenza è, infatti, la Rai, che aveva quale proprio rappresentante il consigliere d’amministrazione Rodolfo De Laurentis, tagliato fuori dal nuovo Cda che, adesso, annovera Siddi.
A Confindustria Radio Televisione, momentaneamente affidata al vicepresidente reggente Emilio Carelli (Sky), sono rappresentanti di diritto il presidente-giornalista Monica Maggioni e il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, dai quali è, appunto, venuta l’indicazione di Franco Siddi presidente, nomina, questa, che sarà oggetto del prossimo Cda della Rai fissato per giovedì 26 novembre.
A Crtv aderiscono 21 aziende radiotelevisive: Confindustria Radio Locali, Confindustria TV locali, Digicast, Discovery Italia, Elemedia, Eutelsat (socio aggregato), Giglio Group, HSE24, La7, Mediaset, Prima Tv Dfree, Qvc, Radio Italia, Rai, Rtl 102.5, Ses you satellity company (socio aggregato), Sky, Telecom, Tivu, Tv 2000, Viacom.
Obiettivo dell’associazione Crtv: “Favorire e promuovere il progresso e la crescita culturale, strategica e innovativa delle imprese del settore dei media audiovisivi e radiofonici nel rispetto dei valori dell’etica professionale, della libertà di concorrenza e della libertà d’impresa; favorire il confronto tra le imprese del settore dei media audiovisivi e radiofonici, nonché di promuovere e di rappresentare il settore unitariamente sul piano legislativo e istituzionale,nazionale e comunitario, ivi inclusa la rappresentanza unitaria degli Associati nei confronti di ogni organismo istituzionale italiano e internazionale, anche in collegamento con altre realtà esistenti a livello europeo”.
Un uomo come Franco Siddi al vertice di Crtv, insomma, non può che essere un’opportunità, in una stagione nella quale giornalisti ed editori veri e seri devono fare fronte comune per garantire al Paese un’informazione di qualità.
“Il pane buono delle società moderne è fatto di buona e corretta informazione, non di reality show”, ha sempre ricordato Siddi richiamando “la funzione del giornalismo come esercizio espressivo della libertà dei cittadini e della qualità democratica del Paese”.(giornalistitalia.it)
Meglio un giornalista amico della professione e della Fnsi, che un tagliatore di teste