MILANO – Tre ore di interrogatorio in Procura a Milano per Emilio Fede che, ieri pomeriggio, ha risposto alle domande del pm Silvia Perrucci nell’ambito dell’inchiesta con al centro dei fotomontaggi e presunti ricatti ai vertici di Mediaset, quando l’allora direttore venne licenziato dal Tg4.
Una vicenda, risalente al 2010, che è emersa lo scorso ottobre e per la quale il giornalista, già condannato in secondo grado a 4 anni e 10 mesi per il caso Ruby, è accusato di associazione per delinquere finalizzata alla diffamazione assieme ad altre persone, tra cui il suo ex personal trainer.
“Ho atteso questo momento per quattro mesi”, ha spiegato Fede ai cronisti, uscendo dall’ufficio del pm al quarto piano del Tribunale. Con a fianco l’avvocato Raffaella Mario (fa parte dello studio dell’ex parlamentare del Pdl Maurizio Paniz) non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione ai cronisti sul merito dell’inchiesta e sulle sue dichiarazioni a verbale. Ha solo voluto precisare di essersi reso disponibile per l’interrogatorio quando nelle scorse settimane ha ricevuto la convocazione dalla Procura.
In particolare, al centro delle indagini ci sono alcune fotografie che, a un primo esame dei periti, sono risultate degli evidenti fotomontaggi e che ritrarrebbero il capo dell’informazione di Mediaset, Mauro Crippa, con transessuali. Fotomontaggi che Fede, secondo l’inchiesta, avrebbe tirato fuori dal cassetto il 28 marzo 2010, giorno in cui è stato licenziato da Mediaset, e poi mostrato al capo dell’ufficio legale, Pasquale Straziota, che si era presentato con la lettera di licenziamento.
Quando si è saputo dell’inchiesta a suo carico lo scorso ottobre (c’erano state alcune acquisizioni di documenti), Fede ha spiegato di aver avuto in mano all’epoca solo una foto e di aver cercato di recapitarla al diretto interessato, cioè a Crippa, e poi, non essendoci riuscito, di averla consegnata “ad un autorevole personaggio del gruppo”. Si capiva, ha chiarito Fede, “che era un fotomontaggio e ho cercato di mettermi in contatto con Crippa per consegnargliela, ma in quei giorni è stato impossibile vedersi”. E ha negato qualsiasi ricatto nei confronti di Mediaset.
“E perché avrei dovuto farlo? – ha detto – Avevo già firmato con loro un contratto da consulente editoriale fino al 2015”. Lo scorso autunno, tra l’altro, il cda di Rti ha deliberato la risoluzione anche di quel contratto di collaborazione. Le immagini al centro dell’inchiesta sono state sequestrate a casa dell’ex personal trainer del giornalista, Gaetano Ferri, ex pugile già nei guai con la giustizia e finito alla ribalta delle cronache anche per una registrazione di confidenze carpite all’ex direttore del Tg4 su presunti rapporti tra Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri e la mafia.
Ferri, tra l’altro, nell’inchiesta è indagato anche per tentata estorsione perché avrebbe chiesto del denaro all’ex direttore in cambio del suo silenzio su altre vicende scottanti di cui sosteneva avere le prove. Durante una perquisizione a casa sua, infatti, sono state trovate altre registrazioni in cui si parla del caso Ruby, oltre a quelle fotografie al centro dell’indagine. Sentito dagli investigatori, l’ex pugile ha raccontato di aver ricevuto quelle foto da Fede. (Ansa)
Il giornalista accusato di associazione per delinquere finalizzata alla diffamazione