Conflitto d’interessi per la consulenza all’Inpgi non dichiarata dal componente del Cda

Fondo Giornalisti: Micocci sanzionato dalla Covip

Marco Micocci

ROMA – La Covip, Commissione di vigilanza sui fondi pensione, presieduta dal presidente f.f. Francesca Balzani, ha deliberato due sanzioni per conflitto d’interessi e omesse dichiarazioni nei confronti dell’ex direttore del Fondo Pensione Complementare dei Giornalisti Italiani, Marco Micocci, in qualità di componente del Consiglio di amministrazione. In particolare: euro 1.500 per la violazione dell’art. 7, comma 4, del D.M. n. 166/2014 ed euro 1.500 per la violazione dell’art. 5, comma 7, del Decreto lgs. n. 252/2005, per la mancata osservanza dell’art. 2391 c.c.
Dagli approfondimenti effettuati dalla Covip in sede ispettiva è, infatti, emerso che Marco Micocci ha avuto relazioni professionali con l’Inpgi, Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani (del quale è stato attuario), a seguito di specifici incarichi di consulenza e che, in occasione del rinnovo della carica di amministratore, nella dichiarazione resa «ha tuttavia dichiarato l’assenza di conflitti di interesse, omettendo di dichiarare la sussistenza delle relazioni professionali in essere con i soggetti coinvolti nella gestione del Fondo».
La Covip ha, inoltre, contestato che «detta dichiarazione non è mai stata aggiornata dal citato Consigliere, neppure in occasione del successivo conferimento di nuovi incarichi professionali a tempo determinato». Circostanza, sottolinea la Covip, confermata dall’interessato in sede di contraddittorio.

Francesca Balzani, presidente f.f. della Covip

Nell’ambito di tale attività ispettiva sono stati, fra l’altro, oggetto di esame l’esistenza di misure volte a garantire l’indipendenza delle funzioni fondamentali (Funzione finanza e Funzione di gestione del rischio) e del Direttore generale, nello svolgimento dell’attività di competenza – verificando le possibili aree di sovrapposizione che avrebbero potuto far insorgere potenziali conflitti di interesse – nonché il funzionamento del Consiglio di amministrazione del Fondo Giornalisti, soggetto obbligato in solido al pagamento delle sanzioni inflitte a Micocci.
Come riferito il 25 giugno 2020 da Giornalisti Italia, Marco Micocci era stato nominato direttore del Fondo Pensione Complementare con quello che l’allora vicepresidente Simona Fossati aveva definito «un colpo di mano» denunciando che «Marco Micocci (attuario dell’Inpgi) è stato eletto con il voto senza vergogna del diretto interessato, in palese conflitto di interessi, e applicando la norma che assegna al presidente (editore) un voto doppio». Nell’occasione, infatti, Micocci, oltre al suo voto aveva ottenuto quello degli altri cinque rappresentanti degli editori: il presidente Raffaele Alessandro Serrau, Roberto Covallero, Fabrizio Di Rosario, Stefano Scarpino e Mario Tagliafierro contro i sei voti dei giornalisti Simona Fossati, Enrico Castelli, Corrado Chiominto, Marco Lo Conte, Alessia Marani e Tiziana Stella. Decisivo era stato, dunque, il suo stesso voto e poi, nel momento che due candidati si erano fronteggiati con sei voti a testa, il fatto che il presidente della Fieg, Alessandro Serrau, avesse fatto valere la norma che consente in caso di parità di valutare doppio il proprio voto. (giornalistitalia.it)

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