NAPOLI – La nuova programmazione dei finanziamenti europei (2014-2020) prevede che le Casse previdenziali e altri organismi che rappresentano le professioni “possano candidarsi per ottenere le sovvenzioni. Ma è importante che ciò venga rispettato dalle autorità attuatrici”, soprattutto le Regioni, che ne gestiscono “almeno il 90% fondi”. A mettere in guardia sulla necessità di un’applicazione corretta della chance fornita dall’Unione Europea alle professioni è Gianni Pittella, capogruppo del Pse al Parlamento Ue.
I professionisti – ha detto intervenendo a Napoli all’evento organizzato dall’Adepp e da EurelPro – forti di “abilità e competenze di qualità” devono essere “attori principali” del piano di impiego dei fondi comunitari, agendo oltre che da “beneficiari diretti” delle risorse, anche nel ruolo di “consulenti nel supportare le aziende che possono avvantaggiarsene”.
Non vanno, però, commessi gli errori del passato, prosegue l’esponente di centrosinistra, “trovandoci con un budget non speso, con investimenti frastagliati e non capaci di incidere sulle variabili di criticità dei territori”, soprattutto in alcune aree del Mezzogiorno.
L’impiego del denaro – conclude Pittella – deve essere concretamente “finalizzato allo sviluppo”, non usato per incoraggiare la ricerca del “consenso” da parte di alcuni. (Ansa)
Pittella (Pse) esorta le regioni ad evitare che il budget per il 2014-2020 non sia speso