Il mensile che racconta l’archeologia, l’arte, il cinema. Nostra intervista ai promotori

Fondazione Dià Cultura lancia Archeologi &

ROMA – “Archeologi &”: si chiama così il nuovo giornale della Fondazione Dià Cultura, un periodico che nasce sull’esperienza ormai decennale del mensile “Forma Urbis” e che vuole raccontare non solo il mondo dell’archeologia contemporanea, italiana ed europea, ma anche molto altro. Non a caso, infatti, nella testata del periodico leggiamo anche “Archeologi&, Storia, Antropologia, Museologia, Arte”.

Aldo Sciamanna, presidente della Fondazione

Si tratta di una vera e propria novità nel panorama culturale italiano che ha la “presunzione di diventare – afferma il presidente della Fondazione Aldo Sciamanna – una sorta di giornale guida per il mondo dell’arte dei libri del cinema e dei grandi eventi che in Italia non mancano».
A presentarlo è stato proprio lui, il presidente della Fondazione Culturale Dià Cultura, Aldo Sciamanna, al Museo Nazionale di Valle Giulia, insieme al presidente onorario di Dià Cultura, il giornalista Massimo Fabbricini, storico inviato del Corriere della Sera.
«Si tratta di un periodico scientifico di informazione culturale on line – sottolinea il direttore responsabile del giornale Simona Sanchirico – accompagnato da un trimestrale monografico di approfondimento che è scaricabile gratuitamente dal sito rivistarcheologie.info.
Per la giornalista chiamata a dirigerlo «le tematiche del periodico sono affrontate in una prospettiva interdisciplinare cui allude evocativamente l’uso della lettera & nel titolo, e in alcune delle diverse rubriche che compongono il progetto editoriale on line. La rivista è organizzata in categorie tematiche, Archeologie & Paesaggi; Archeologie & società»; L’aneddoto & le storie; Miti & Riti; Libri & Cinema; Eventi & Mostre; Antropologia, Museologia & Arte». Ma c’è anche il trimestrale di approfondimento che, «tratta di volta in volta tematiche culturali o luoghi della cultura ritenuti di particolare rilevanza per il pubblico dei lettori».

Simona Sanchirico, direttore responsabile

«Questo primo numero – spiega lo stesso presidente della Fondazione Aldo Sciamanna – è dedicato integralmente a un vero e proprio gioiello del patrimonio culturale italiano, il Parco Archeologico dell’Appia Antica».
Non è altro che un inserto speciale curato dal direttore del Parco Archeologico Simone Quilici e dalla responsabile per la Comunicazione Lorenza Campanella, con il contributo dei funzionari e collaboratori del Parco. Perché l’Appia? «L’Appia – risponde Simona Sanchirico – era la regina viarum già per gli antichi, non solo una delle arterie stradali più importanti dell’Impero, quella che collegando Roma a Brindisi fungeva da collegamento con l’Oriente, ma anche un vero e proprio monumento. Lungo il suo percorso, infatti, si collocavano gli splendidi sepolcri che diedero poi luogo, nei secoli, alle romantiche rovine tutt’oggi visibili e apprezzabili soprattutto da chi, per dirla con Orazio, “viaggia lento”».
L’Appia Antica è oggi al centro di moltissimi progetti di valorizzazione a partire, se vogliamo, dalla stessa creazione del Parco Archeologico nel 2016 come istituto dotato di autonomia speciale.

Da sinistra: Chiara Leporati (responsabile del Coordinamento Editoriale), l’avvocato Daniela Mainini (presidente del Centro Studi Grande) e Simona Sanchirico (direttore responsabile)

«Della storia, dei personaggi, dei monumenti, degli scavi archeologici, della ricerca, dei progetti che riguardano l’Appia e che fervono numerosi – spiega Simona Sanchirico – si dà ampio conto nelle pagine del nostro nuovo giornale, anche a riprova del fatto che la comunicazione culturale continua a rappresentare uno dei principali obiettivi della Fondazione Dià Cultura ed è alla base di ogni suo percorso creativo».
Direttore responsabile del giornale è dunque Simona Sanchirico, il coordinamento editoriale è di Chiara Leporati, in Redazione Giulia Resta e Livia Tartarone, l’impaginazione grafica è di Giancarlo Giovine.

Da sinistra: l’archeologo Valentino Nizzo (direttore del Museo Nazionale di Valle Giulia), il giornalista Massimo Fabbricini (presidente onorario della Fondazione) e Aldo Sciamanna (presidente di Dià Cultura)

Ricordiamo anche che la Fondazione Dià Cultura (www.diacultura.org), è stata fondata nel 2012 e nasce di fatto come una costola “pensante” dell’azienda informatica Siaed spa diretta da Aldo Sciamanna e dal suo direttore generale Marco D’Agostino. Fanno parte del Comitato Scientifico personalità di grande spessore culturale: Silvia Aglietti (Ricercatrice indipendente), Luca Attenni (Museo Civico di Alatri, Museo Civico Lanuvino), Charles Bossu (Academia Belgica), Elena Calandra (ICA – Istituto Centrale per l’Archeologia), Franco Cambi (Università degli Studi di Siena), Leonardo Guarnieri (CoopCulture), Roberto Libera (Museo Diocesano di Albano), Ida Oggiano (National Research Council of Italy – CNR), Mariano Malavolta (già Università degli Studi di Tor Vergata), Daniele Manacorda (Università degli Studi di Roma Tre), Davide Nadali (“Sapienza” – Università di Roma), Valentino Nizzo (Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia), Anna Pasqualini (già Università degli Studi di Tor Vergata), Simone Quilici (Parco Archeologico dell’Appia Antica), Christopher Smith (University of St Andrews), Marco Valenti (Università degli Studi di Siena), Giuliano Volpe (Università di Bari “Aldo Moro”), Enrico Zanini (Università degli Studi di Siena)

Da sinistra: Aldo Sciamanna (presidente della Fondazione Dià Cultura), Aldo Sciamanna, il colonnello dei Carabinieri Carlo Maria Oddo e il giornalista Pino Nano (nuovo membro nel Comitato d’Onore della Fondazione)

Ma c’è anche un Comitato d’Onore fortemente voluto dal presidente Aldo Sciamanna e di cui fanno parte: Pier Paolo Baretta; Domenica Bruno; Giovanni Bruno; Rossana Ciuffetti; Francesco Caputo Nassetti; Franco Chimenti; Enrico Cucchiani; Emmanuele F.M. Emanuele; Giuseppe Grosso; Daniela Mainini; Massimo Malagoli; Giovanni Malagò; Patrizia Molinari; Laura Pellegrini; Sandro Portaccio; Giovanni Risso; Franco Sapio; Claudio Togna.
La Fondazione sta già pensando al prossimo numero di approfondimento, che potrebbe riguardare – anticipa il presidente Aldo Sciamanna – i temi affascinanti e complessi dell’Intelligenza Artificiale. La conferma, insomma, di come “Archeologi &” voglia inserirsi a pieno titolo nel grande dibattito della modernità e del futuro. (giornalistitalia.it)

Pino Nano

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