Secondo il senatore chi ha vinto dovrebbe pagare le spese a chi l’ha citato in giudizio

Fnsi: «Gasparri ripassi le nozioni base del diritto»

Maurizio Gasparri

Maurizio Gasparri

FNSIROMA – «È singolare che il senatore Maurizio Gasparri finga di non conoscere una regola basilare dello Stato di diritto, quella secondo la quale tutti possono agire liberamente in giudizio salvo poi pagare le spese in caso di soccombenza”. Lo afferma la Segreteria della Federazione Nazionale della Stampa replicando al senatore di Forza Italia, secondo il quale “è incredibile che i giornalisti che hanno osato 
contestare il più che discutibile contratto di lavoro del 2014 non solo abbiano visto respinta la loro istanza, ma siano stati anche condannati dal Tribunale di Roma a risarcire l’intero ammontare delle spese legali a Fnsi, Fieg e Presidenza del Consiglio”. “Tra i giornalisti condannati – afferma Gasparri – vi sono molti disoccupati, tanti freelance, tenuti a pagare la spropositata somma di 40 mila euro”.
La Fnsi sottolinea, però, che “il caso che tanto appassiona il senatore Gasparri non fa eccezione. È legittimo che una sparuta minoranza di giornalisti abbia cercato di far annullare in giudizio un contratto nazionale di lavoro che, potrà piacere o no, è stato approvato da una larghissima maggioranza di giornalisti. Quello che non è accettabile – ammonisce il sindacato dei giornalisti – è che, adesso, chi ha visto respingersi il ricorso pretenda che la Fnsi, dopo essere stata trascinata in giudizio ed esserne uscita a testa alta, si accolli anche le spese legali di chi ha promosso il ricorso. Il senatore Gasparri è libero di farsi paladino di tutte le cause perse, ma non può dare lezioni di democrazia a nessuno, tantomeno alla Fnsi». (giornalistitalia.it)

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