Le federazioni dei giornalisti e degli editori plaudono alla legge sull’editoria

Fnsi e Fieg: “E adesso i regolamenti attuativi”

Raffaele Lorusso

Raffaele Lorusso

Maurizio Costa

Maurizio Costa

ROMA – “Con la definitiva approvazione della legge di riforma dell’editoria da parte della Camera dei deputati si pongono finalmente le basi per il rilancio dell’intero sistema dell’informazione, che non potrà che ripartire dalla formulazione di nuove regole antitrust e dalla tutela dell’autonomia delle redazioni, più che mai urgenti alla luce dei processi in atto di fusione e di cessione della proprietà delle testate”.
Il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, assieme al presidente Giuseppe Giulietti ed al gruppo dirigente di Corso Vittorio Emanuele II ringraziano i parlamentari, a cominciare dai relatori alla Camera e al Senato, Roberto Rampi e Roberto Cociancich, che in questi mesi hanno ascoltato e fatto proprie le istanze più importanti avanzate dal sindacato dei giornalisti, e le Associazioni regionali di stampa, che con la loro mobilitazione hanno permesso di giungere alla riforma a 35 anni dalla legge sull’editoria, la numero 416 del 1981, e a 53 anni dalla legge istitutiva dell’Ordine dei giornalisti, numero 69 del 1963.
“A questo punto – sottolinea la Fnsi – è necessario che si avvii immediatamente il confronto sui regolamenti, anche per non lasciare alibi a chi vorrebbe tenere congelati i contratti di settore”.
La riforma istituisce il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione; delega il governo a ridefinire la disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici, la composizione e le attribuzioni del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e la disciplina in materia di prepensionamenti dei giornalisti; reca importanti novità in tema di equo compenso nel lavoro giornalistico, ricorso alle agenzie di stampa da parte di regioni, province, città metropolitane e comuni, e innovazione del sistema della vendita dei giornali; interviene in materia di procedura per l’affidamento in concessione del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale e sul tetto agli stipendi di dipendenti, collaboratori e consulenti Rai.
“Un importante traguardo – commenta dal canto suo il presidente della Fieg, Maurizio Costa – a cui deve seguire il rapido avvio del cantiere delle misure per contrastare la crisi dell’editoria giornalistica del nostro Paese”.
“L’editoria quotidiana e periodica – afferma il presidente degli editori – è investita da una pesantissima crisi: negli ultimi 8 anni le imprese del settore hanno visto dimezzato i propri ricavi, con un crollo del fatturato pubblicitario di oltre il 60%. Una legge per il settore era indispensabile e oggi, grazie al lavoro del Governo e del Parlamento, la legge c’è, ma – trattandosi di una legge delega – è necessaria la rapidissima emanazione dei decreti attuativi”.
“Affinché le misure previste diventino concrete e operative – ricorda Costa – è indispensabile che vengano garantite, nella prossima legge di bilancio, le necessarie coperture finanziarie. Si adottino, quindi, senza indugio, le indispensabili misure per dare ossigeno alle imprese e in particolare: l’incentivazione fiscale degli investimenti pubblicitari incrementali, utile per il rilancio dei consumi e per garantire una ripresa degli investimenti pubblicitari sulla stampa quotidiana e periodica; la liberalizzazione della vendita di prodotti editoriali, per superare la critica situazione delle edicole; la copertura finanziaria dei prepensionamenti relativi ai piani di ristrutturazione e di riorganizzazione delle imprese editrici, per garantire il processo di trasformazione ed evoluzione necessario”. (giornalistitalia.it)

 

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