LECCO – Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Associazione Lombarda dei Giornalisti, Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e Unione cronisti lombardi hanno manifestato, oggi pomeriggio, davanti alla redazione del quotidiano La Provincia di Lecco a sostegno dei colleghi Antonella Crippa e Beppe Grossi, ovvero la cronista di nera e giudiziaria minacciata negli scorsi giorni con due mail anonime e il giornalista che un anno fa è stato aggredito e malmenato a causa di un articolo.
Al presidio hanno partecipato anche rappresentanti delle istituzioni locali, del mondo delle associazioni ed esponenti locali dei sindacati confederali, tra cui il vicesindaco di Lecco, Francesca Bonacina, l’assessore Simona Piazza e il questore Filippo Guglielmino.
Il presidente della Fnsi, Beppe Giulietti, il segretario aggiunto Anna Del Freo e il presidente della Alg, Paolo Perucchini, hanno ribadito che il diritto all’informazione, garantito dall’art 21 della Costituzione, è un bene che va oltre i casi singoli e gli interessi di parte e riguarda tutti, in primo luogo gli stessi cittadini. Il sindacato, hanno aggiunto, non lascia e non lascerà mai soli i giornalisti minacciati, ovunque essi si trovino.
“Deve essere garantito – ha sottolineato Giulietti – il diritto di ogni giornalista di scrivere e di ogni cittadino di sapere. Minacciare significa dire che la comunità non deve sapere, che la richiesta di verità deve essere bloccata. Abbiamo costituito un osservatorio presso il ministero dell’Interno, perché l’Italia ha il più alto numero di cronisti minacciati e sotto scorta”.
Il presidio di Lecco è stata anche occasione per lanciare la prima iniziativa nazionale a sostegno della scarcerazione di Mauro Donato, il reporter torinese arrestato, il 16 marzo scorso, in Serbia con l’accusa di aver derubato tre profughi afghani. La famiglia ha, infatti, deciso di rompere il silenzio stampa chiesto nei giorni scorsi e la Fnsi ha subito lanciato il suo appello per la liberazione di Donato. (giornalistitalia.it)
Presidio alla Provincia di Lecco con i colleghi della redazione: “Non siamo bersagli”