LONDRA (Gran Bretagna) – Cade un altro bastione tutto maschile in Gran Bretagna. Il Financial Times, storica testata politico-finanziaria londinese e voce di riferimento della City, avrà dall’inizio del 2020 il suo primo direttore donna in 131 anni di vita: la prescelta è Roula Khalaf, chiamata non solo a rompere un monopolio di direttori uomini (e anglosassoni), ma anche a subentrare ad un vero e proprio monumento del giornale più europeo e internazionale del Regno, il veterano Lionel Barber, dimessosi dopo un lungo mandato di 14 anni.
La designazione di Khalaf, annunciata ieri, segna il passaggio di un’era, con l’arrivo al vertice editoriale del prestigioso FT di una donna che è britannica solo come secondo passaporto.
Libanese, nata e cresciuta a Beirut negli anni della guerra civile, la direttrice in pectore rappresenta peraltro un ricambio all’insegna della continuità. Una risorsa interna, approdata nella redazione del giornale color rosa della City 24 anni fa, dopo gli studi universitari negli Usa (a Syracuse e poi alla Columbia).
Nominata vicedirettore fin dal 2016, era stata in precedenza corrispondente dal Medio Oriente, poi coordinatore della copertura dei servizi sulle rivolte della cosiddetta Primavera Araba e quindi responsabile della rete internazionale del quotidiano, ossia di oltre cento giornalisti inviati in giro per il mondo.
Sotto la sua guida, infine, è stata lanciata negli ultimi tempi la novità assoluta di Trade Secrets, un irriverente contenuto verticale dedicato a inchieste e approfondimenti sulla realtà e le ombre del commercio globale.
Khalaf si è detta “onorata” dell’incarico, non senza rendere omaggio a Barber, la cui leadership ha plasmato una stagione di rinnovamento del Financial Times, incrociando la sfida dei cambiamenti con la difesa della tradizione di autorevolezza riconosciuta al giornale da tanti lettori e dall’establishment di mezzo mondo.
Una stagione durante la quale il direttore uscente ha pilotato fra l’altro in prima persona nel 2015 il clamoroso passaggio di proprietà della testata – operazione dal valore di ben 840 milioni di sterline – dal Pearson Media Group, holding editoriale inglese purosangue, al colosso giapponese
Nikkei. Un’iniezione di aria nuova e d’interessi più ampi, oltre che di capitali, rivelatasi evidentemente la premessa per arrivare anche ad abbattere il tabù di genere sulla direzione.
«Sono felicissimo che Roula Khalaf abbia accettato questo ruolo – ha commentato da Tokyo il presidente di Nikkei, Tsuneo Kita – e sono pienamente fiducioso che continuerà a portare avanti la missione del FT: assicurare un giornalismo di qualità senza paura e senza favori e perseguire una rinnovata agenda editoriale di copertura del business, della finanza, dell’economia, della politica estera».
«Roula – ha proseguito Kita – ha dato prova in 24 anni di carriera, inclusi quelli da vicedirettore, della sua integrità, determinazione e saggezza di giudizio. Non vediamo l’ora di lavorare a stretto contatto con lei per rafforzare la nostra alleanza di media internazionali». (ansa)
La prescelta è Roula Khalar, già alla vicedirezione: una svolta per la “Bibbia” della finanza