CATANZARO – La necessità di indagare la vita politica in Calabria nell’ultimo trentennio è alla base di un graffiante e agile pamphlet che punta a restituire un quadro teorico d’insieme, in grado di fare da mappa per la contemporaneità.
Nasce così “Quando c’era la politica” (Ferrari Editore, 112 pagine, 15 euro), l’ultimo libro del giornalista Filippo Veltri che, con un linguaggio estremamente diretto e riconoscibile, lungo un percorso cronologico di coraggiosa cronaca, ci aiuta a riflettere su quando in Calabria c’era un laboratorio politico che faceva da bussola e specchio all’intera nazione e sul perché oggi non c’è più.
La volontà̀ di scandagliare elementi e cause, come il rapporto con i vertici del sistema politico italiano, il clientelismo familiare, l’interferenza mafiosa, le inchieste giudiziarie, la scarsa partecipazione al voto, il crollo demografico, il distacco della borghesia produttiva, nasce dalla consapevolezza che, pur nelle loro diverse declinazioni e interpretazioni, rivestono una centralità̀ da non trascurare. Il volume ha la prefazione di Domenico Talia e la postfazione di Vincenzo Falcone.
«Forse, bisognerebbe – scrive Filippo Veltri nell’ultimo capitolo del libro – tornare a riflettere sulla nostra storia più recente senza omissioni o municipalismi di ritorno, giustificazioni che hanno fatto il loro tempo. Serve a poco la lamentazione se non c’è vera ed effettiva partecipazione dal basso. Se la cittadinanza non diviene attiva. Parolina magica ma unica strada».
Nodi essenziali di una breve e complessa fase storica e culturale vengono discussi, per sviluppare riflessioni su una visione capace di accompagnare l’azione politica. L’autore presenterà il volume alla trentaquattresima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. (giornalistitalia.it)
CHI È FILIPPO VELTRI
Nato a Cosenza il 3 luglio 1954, laureato in Giurisprudenza, vive a Catanzaro ed è giornalista professionista iscritto all’Ordine della Calabria dal 5 dicembre 1979. Ha iniziato la carriera giornalistica nel 1972 al “Giornale di Calabria” diretto da Piero Ardenti e ha poi fondato il quindicinale “questaCalabria”, rimasto nelle edicole dal 1975 al 1978. Ha poi lavorato a “l’Unità”, dove ha svolto le funzioni di caposervizio e inviato.
Assunto all’Ansa, è stato il responsabile della sede della Calabria fino al 31 dicembre 2012. Ha scritto per la Repubblica e Il Sole 24 Ore. È editorialista del Quotidiano del Sud. (giornalistitalia.it)