ROMA – «Perché la Casagit pretende dai giornalisti pensionati un contributo mensile maggiorato di 1/12 sulla tredicesima a partire dalla rata di gennaio 2023?». A chiederlo è la Figec Cisal, Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione, commentando l’ultima iniziativa della Casagit a totale insaputa dei giornalisti pensionati, già pesantemente penalizzati dal nuovo trattamento fiscale del 2023 rispetto a quello degli anni passati che prevedeva la totale deducibilità dall’imposta Irpef del contributo pagato tramite trattenuta da parte dell’Inpgi dal 1° gennaio al 30 giugno 2022 e da parte dell’Inps dal 1° luglio al 31 dicembre 2022 con un evidente notevole risparmio fiscale».
Dal 1° gennaio 2023, invece, si cambia sistema: l’Inps non provvede più alla trattenuta mensile della quota Casagit, che viene sostituita dal bonifico bancario mensile o trimestrale (a scelta) da parte del pensionato iscritto. Di conseguenza cambierà il sistema fiscale e si dovrà attendere la presentazione della denuncia dei redditi a giugno 2024 per sapere esattamente l’ammontare del rimborso da parte del fisco sul contributo pagato da ogni giornalista in pensione alla Casagit per il 2023 (spese mediche e medicinali compresi) e incassare quanto verrà riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate sulla pensione di agosto 2024 a titolo di deducibilità o di detraibilità della spesa nella misura del 19%.
«Ma – osserva la Figec – anche se fosse confermata la deducibilità totale dall’Irpef vi sarà, comunque, un danno per ogni giornalista pensionato per aver dovuto anticipare per 18 mesi il rilevante costo della quota annuale Casagit senza alcuno sconto fiscale, cioè pagando l’Irpef piena senza riduzioni, e aspettando poi il rimborso nel cedolino della pensione Inps di agosto 2024».
«Ora – sottolinea la Figec – in modo surrettizio e senza alcun comunicato esplicativo si aggiunge anche la beffa di dover anticipare ogni mese la quota di un dodicesimo sulla tredicesima che sarà pagata a dicembre prossimo. Finora, invece, la quota di tredicesima sulle pensioni Inpgi 1 e Inps veniva riscossa dalla Casagit solo tre settimane prima di Natale. Oggi la Casagit ha confezionato questo “regalino” ai giornalisti pensionati senza neppure chiedere alcuna loro autorizzazione, dividendo l’importo annuale della pensione in 12 rate uguali, inclusa la tredicesima. Inoltre, per il coniuge non a carico, sempre senza alcuna informazione agli interessati, il contributo individuale di 900 euro annue, finora frazionato in due rate (giugno e dicembre) è stato spalmato in 12 rate mensili di 75 euro».
«Ma a che titolo – chiede la Figec – si dovrebbe obbligatoriamente sottostare ad una modifica unilaterale da parte della Casagit dell’importo del contributo mensile? È legittimo? E perché i giornalisti in pensione dovrebbero essere discriminati dai giornalisti in attività di servizio che pagheranno, invece, solo a dicembre 2023 quanto dovuto sulla tredicesima dello stipendio? Casagit farebbe bene a chiarire presto i tanti, troppi, dubbi». (figec.it)
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