Appello del cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa, ai giornalisti e giornali di Roma

“Far entrare gli ultimi sotto i riflettori dei media”

Papa Francesco e Agostino Vallini

Papa Francesco e Agostino Vallini

ROMA – Far entrare gli emarginati e gli ultimi di Roma sotto i riflettori dei media. Lasciare spazio anche alle notizie positive e ai giovani. È l’appello del cardinale vicario del Papa per la diocesi di Roma, Agostino Vallini, rivolto ai giornalisti e mondo della comunicazione presenti, ieri mattina, al Forum della comunicazione che si è svolto nella sala conferenze del Seminario Romano Maggiore, a San Giovanni in Laterano.
“Voi avete in mano qualcosa di grande ed importante che può aiutare a guardare a questa drammatica transizione in una chiave di speranza o depressione”, dice Vallini, che chiede: “Nei Tg ci sia almeno qualche notizia positiva. L’informazione è un servizio al bene comune, ma questo servizio può diventare anche un disservizio. Credo nella necessità di una sana informazione che faccia pensare, ma che abbia anche un’apertura alla speranza e uno sguardo doveroso alle nuove generazioni”.
Il cardinale, quindi, propone ai presenti di “far nascere, per iniziativa laicale, momenti di confronto nel mondo della comunicazione. Voi avete la responsabilità della trasformazione della realtà del mondo, voi conoscete le leve. Roma è una città universale: oggi chi la custodisce? Chi la porta verso il futuro? I giornalisti che operano a Roma si adoperino per far nascere qualcosa che aggreghi. L’unione fa la forza e crea cultura. Adoperiamoci tutti dando del meglio di noi per questa nostra grande e bella città”. (agenzia Dire)
Un capitolo a parte il cardinale Vallini l’ha dedicato ai Rom: “C’è uno scandalo gravissimo a Roma, che si chiama mondo Rom. Ci sono dei ghetti e io riceverei un grande regalo se ve ne occupaste. Il mondo del giornalismo, nelle forme che ritiene, si occupi di queste sacche di miseria”.
“Il mondo dei Rom a Roma – ha spiegato Vallini – riguarda non più di 8mila persone. Cosa sono in una città di tre milioni e mezzo? È un mondo di lotte interne, che vive relegato in dei ghetti, che sono i campi. Ci sono quelli assistiti, tollerati e abusivi. Stanno aumentando questi ultimi, che ogni tanto vengono sgomberati con le ruspe: vi posso assicurare che tra questi ci sono persone per bene più di me, ma che non hanno la possibilità”.
“Due giorni prima che scoppiasse l’incendio sulla Pontina – ha proseguito –, a metà agosto, sono stato in visita nel campo nomadi di Castel Romano. Qui ho visto tra le cose peggiori, bambini che giocano in mezzo ai ratti. Un sindaco mi ha detto: «Mica posso dare le case ai Rom?». Io gli ho detto: «Cerchi di regolarizzare queste persone, e quelle che hanno diritto siano messe in graduatoria»”. (Agi)

 

 

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