WASHINGTON (Usa) – Mentre i rapporti tra Casa Bianca e media continuano ad essere talmente tesi da finire al centro delle cronache, non è passata inosservata la notizia della vendita di t-shirt “You are very fake news” sul sito del “Newseum”, il museo interattivo dell’informazione e del giornalismo con sede a Washington “dedicato all’importanza di una stampa libera e del primo emendamento”. Lo scrive il Washington Post, riferendo delle reazioni negative tra i giornalisti alla notizia diffusa da “The Poynter Institute for Media Studies”, scuola di giornalismo con sede in Florida.
«Le vostre magliette “fake news” non sono divertenti, ha scritto un utente su Twitter, si prendono gioco di reporter, i cui nomi sono iscritti nelle vostre targhe, che sono morti per la loro vocazione”.
“È una pessima idea” – ha scritto un altro – “Esistete per onorare, analizzare e tutelare i media e non per fare vostre le parole d’ordine che altri usano per indebolirli”.
Ma dal museo, il direttore delle relazioni con il pubblico, Sonya Gavankar, ha la risposta pronta: si tratta di prendere in considerazione punti di vista diversi. «In quanto organizzazione ‘“no partisan”, uno dei nostri principali punti di forza consiste nel fatto che non sosteniamo solo una stampa libera, ma anche la libertà di espressione», ha spiegato.
Risposta poco gradita ai critici delle t-shirt “fake news”: “Il problema è che tutto questo è in antitesi con la missione che il museo si è preposto”, ha scritto uno di loro. «La hall of fame del baseball non vende magliette con la scritta “il baseball fa schifo”.
Il museo – osserva peraltro il Washington Post – vende anche altri oggetti con frasi care al presidente Donald Trump, ad esempio cappellini con la scritta “Make America Great Again”, uno degli slogan più usati dall’inquilino della Casa Bianca, lo stesso che non perde occasione per prendersela con i produttori di “fake news”. (adnkronos/washington post)
È bufera per la vendita sul sito del museo dell’informazione e del giornalismo Usa