Anna Tatangelo testimonial della Campagna 2015. Le polemiche? Purché se ne parli

Fai prevenzione: il seno proteggilo anche tu!

Anna TatangeloROMA – “Fai prevenzione: proteggilo anche tu!” è lo slogan della XXIII edizione della Campagna 2015 Nastro Rosa “Lilt for women” della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero della Salute, alla quale ha dato il proprio volto la cantante Anna Tatangelo.
L’iniziativa, come consuetudine, ha lo scopo di sensibilizzare un numero sempre più ampio di donne sull’importanza vitale della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori alla mammella.
Nonostante la costante, crescente incidenza di questa patologia, si registra tuttavia una – sia pur lenta, ma progressiva – diminuzione della mortalità, grazie ad una sempre più corretta informazione sulla importanza della diagnosi precoce, rivelatasi strategicamente determinante e vincente in termini di guaribilità. Si stima che in Italia sono circa 48.000 annui i nuovi casi di cancro della mammella. L’aumento dell’incidenza del tumore al seno è stata pari ad oltre il 15% negli ultimi sette anni. In particolare, è stato registrato un incremento, in età compresa tra i 25 e i 50 anni, di circa il 30%. Si tratta di una fascia di età oggi “esclusa” dal programma di screening previsto dal Servizio Sanitario Nazionale, riservato alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni.
È anche per tali ragioni che la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, con la “campagna Nastro Rosa”, cura e promuove la cultura della prevenzione come metodo di vita, affinché tutte le donne si sottopongano a visite senologiche periodiche, consigliando loro – a partire dai 40 anni di età – di effettuare regolari controlli diagnostici clinico-strumentali.
Oggi, la guaribilità del cancro del seno si è attestata intorno all’80-85%. Ma il 15-20% delle pazienti che affrontano la malattia non riescono a superarla! Peraltro il cancro della mammella non è da considerare come una singola malattia, presentando un comportamento biologico e prognosi differenti. Identificare correttamente le caratteristiche biomolecolari del tumore apre le porte a nuove possibilità terapeutiche, sempre più appropriate e mirate per il relativo trattamento.
Durante il mese di ottobre i circa 400 punti di Prevenzione delle 106 Sezioni Provinciali Lilt – su tutto il territorio nazionale – sono a disposizione per informazioni, divulgazione di opuscoli, visite senologiche e controlli diagnostici clinico-strumentali.
Per conoscere giorni e orari di apertura dell’ambulatorio Lilt più vicino, si può chiamare il numero verde SOS Lilt 800-998877 oppure consultare i siti www.lilt.it e la pagina FB “Lilt Nazionale”. Anna Tatangelo

Le polemiche servono quantomeno a parlare di più
Anna Tatangelo posa nuda per la lotta contro il tumore al seno, ma è subito polemica. A promuovere la campagna è la Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt) che ha scelto come testimonial Anna Tatangelo, fotografata nuda mentre stringe il seno fra le braccia.
La foto è stata ritenuta offensiva da un gruppo di donne che hanno vissuto o vivono la malattia, riunite sotto il nome di Amazzoni Furiose. Sul blog amazzonifuriose.blogspot.co.uk è stata pubblicata una lettera aperta alla Lilt e al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in cui si chiede il ritiro della campagna. “La campagna punta ad offrire un’immagine sessualizzata e trivializzante della malattia, utilizzando in maniera pretestuosa l’invito a fare prevenzione”, spiegano le Amazzoni. “La Lilt ha scelto di avvalersi di un uso strumentale del corpo femminile”.
Tatangelo non ci sta e reagisce alle proteste: “Sono dispiaciuta ma anche un po’ indignata per quello che è stato scritto riguardo la mia campagna Lilt”. “Ho sempre pensato che la promozione di una causa così importante per tutti fosse inattaccabile. Mi sbagliavo, perché si è riuscito a fare polemica anche su questo”, aggiunge.
“Non penso che una donna giovane, con gli addominali e con il seno florido come il mio (cit) – sottolinea la cantante – non possa prestarsi a fare una campagna come quella della Lilt. Il tumore riguarda tutti e la prevenzione deve interessare tutte le età, soprattutto le ragazze. È fuori luogo che alcune blogger dicano che 28 anni sia una fascia troppo bassa per fare prevenzione. Ricordo che sono stata scelta anche per questo, perché ho 28 anni e sono una donna e una mamma che sostiene uno stile di vita sano per se stessa e suo figlio. Uno degli obiettivi che ho per la Lilt è proprio quello di arrivare ad un pubblico giovane con l’intento di fare campagna anche negli istituti scolastici. Da sempre mi espongo per le donne, su diversi fronti e sono felice di farlo. Ho dedicato una parte importantissima del mio repertorio musicale alle donne, da «Essere una donna» con Mogol fino a tematiche per la sensibilizzazione sul tema anoressia e violenza sulle donne. Sono orgogliosa di essere stata scelta dalla Lilt, mi dispiace di questa polemica ridicola, apprezzo solo il fatto che se non altro si parlerà tanto di prevenzione”, conclude.
A intervenire è anche la Lilt. “Il cancro non si sconfigge con le polemiche” sottolinea la Lega italiana per la lotta contro i tumori, difendendo l’immagine utilizzata per la campagna. Proprio in riferimento “ad alcune voci di dissenso”, la Lilt sottolinea di aver chiesto “alla signora Anna Tatangelo di essere testimonial della campagna” e di averle proposto “di «mettersi a nudo» creando attenzione, esclusivamente, per dare forza a un messaggio che intendeva far riflettere le donne messe davanti alle loro paure, ma che nell’abbraccio mettono la loro forza, la loro difesa contro un male che colpisce anche l’animo delle donne (e lo dimostra la loro reazione)”.
“Peraltro – prosegue la Lilt – non si ritiene di essere stati neanche tanto originali, dal momento che nel web tante sono le immagini di campagne simili a questa. Una scelta assolutamente in linea con i messaggi che la Lilt cerca di diffondere: la cultura della prevenzione come metodo di vita. La campagna, infatti, parla alle donne sane, soprattutto alle giovani, perché arrivare prima significa salvarsi la vita e proteggere il seno, considerato il simbolo della femminilità. E Anna Tatangelo è una giovane donna e mamma attenta ai corretti stili di vita, quindi perfetta testimonial per il target a cui la campagna prioritariamente si rivolge”.
“Nessun intento offensivo era, ovviamente, nelle intenzioni. Ciò che la Lilt si sarebbe aspettata – prosegue la nota – è che proprio chi è stato colpito dal cancro al seno avrebbe dovuto sostenere la campagna di prevenzione del cancro al seno, dandole voce in senso positivo, per evitare che altre donne venissero colpite da un’esperienza così devastante”.
“Sembra, però, che le polemiche stiano andando oltre ogni legittimo esercizio del diritto di critica, offendendo la persona alla quale si attribuisce – arbitrariamente – una posa «ammiccante», o per avere il torto di tenere alla forma fisica e di avere addominali scolpiti. Questo delude molto, perché se, come detto, tutte le opinioni meritano rispetto, ancor di più ne merita chi «ci ha messo la faccia» e ha contribuito a far qualcosa per le donne e non contro le donne, come la deriva di questa polemica sta evidenziando”, prosegue la Lilt.
Fintanto che tale polemica porta in primo piano esclusivamente il messaggio della campagna “Fai prevenzione, proteggilo anche tu” – e che tutte le donne, soprattutto le più giovani, vengono così informate sull’importanza della prevenzione – “allora ben venga. Infatti, oggi tutti parlano della campagna Nastro Rosa, ma sia alla presentazione della XXIII edizione della campagna, che in riferimento ai comunicati stampa diramati dalla Lilt, al riguardo i media non hanno ritenuto di dar voce alcuna. Tuttavia, si ritiene che la grande energia delle donne – e il relativo supporto mediatico – anziché demolire, dovrebbero concentrarsi sulla difesa della salute. La loro voce forte deve aiutare la Lilt ad arrivare alle tante donne che, soprattutto al Sud, non fanno prevenzione”.
Nel ringraziare ancora Anna Tatangelo “per la sua piena disponibilità, rammaricati per quelle donne che hanno frainteso il senso del messaggio”, la Lilt “auspica di essere invece tutte unite e uniti nella battaglia per vincere il cancro, sempre disponibili al dialogo, alla discussione, ma soprattutto alla collaborazione”.
“Oggi riusciamo a guarire oltre l’80% di tutti i tipi di cancro al seno, ma potremmo arrivare a oltre il 90% – dice il presidente nazionale di Lilt, Francesco Schittulli – se utilizzassimo tutta la tecnologia avanzata, in particolare nel campo dell’immagine. Ove, poi, tutte le donne dopo i 40 anni effettuassero ogni anno visita senologica, ecografia, mammografia e risonanza magnetica laddove occorra, potremmo arrivare addirittura ad oltre il 90% di guarigioni. Diagnosticare un tumore quando è ancora piccolissimo – conclude Schitulli – ci consente di vincere la battaglia, e il nostro obiettivo è mortalità zero per il cancro al seno”. (Adnkronos)

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