WASHINGTON (Usa) – “Non possiamo creare una comunità informata senza giornalisti. Se sempre più persone leggono le notizie in luoghi come Facebook, noi abbiamo la responsabilità di contribuire a fare in modo che tutti abbiano una comprensione adeguata delle cose”.
Mark Zuckerberg, fondatore e amministratore delegato di Facebook, sottolinea così la fondamentale importanza della professione giornalistica a garanzia della qualità dell’informazione. “Sappiamo anche – aggiunge Zuckerberg – che le nuove tecnologie possono rendere più difficile per gli editori finanziare il lavoro dei giornalisti, sui cui tutti noi contiamo. Per questo qualche tempo fa abbiamo lanciato Facebook Journalism Project. Il nostro obiettivo è lavorare più vicino alle redazioni, ma stiamo anche lavorando con ricercatori e università per aiutare le persone ad essere più informate e consapevoli delle notizie che leggiamo online”.
Il numero uno di Facebook annuncia, quindi, “test su nuovi modi per aiutare i giornali ad avere più abbonamenti. Se le persone che leggono delle notizie su Facebook poi sottoscrivono un abbonamento ai giornali, quei soldi andranno direttamente agli editori che lavorando duramente per la verità, e Facebook non prenderà percentuali su quella transizione. Cominceremo con un piccolo gruppo di editori americani ed europei alla fine di quest’anno e ascolteremo i loro feedback”.
“Faremo anche – aggiunge Zuckerberg – un aggiornamento questa settimana per aiutare le persone a vedere da dove vengono le notizie che leggiamo su Facebook”, sottolineando che “quando le persone cercheranno una notizia, vedranno anche il logo della testata vicino l’articolo. Questa modifica viene dopo alcune conversazioni fatte con gli editori in giro per il mondo”.
Per il patron di Facebook “l’obiettivo sarà avere il logo delle testate su tutti gli articoli, così tutti sapranno cosa stanno leggendo. Dare alle persone una voce non è abbastanza senza avere delle aziende dedicate a trovare nuove notizie e analizzarle. Faremo ancora degli esperimenti con diversi modi di supportare l’industria dei media e del giornalismo e assicurarci che i giornalisti e gli editori ovunque nel mondo continuino a fare il loro importante lavoro”. (giornalistitalia.it)